Giù le mani dal Nettuno!! Non ci piacciono le polemiche uscite fuori dopo gara3 alla Casa dei Pirati di Rimini. Non ci piace il modo in cui sono uscite fuori, non ci piace che venga tirata nella polemica tutta la squadra ed i modi in cui si è scritto, quasi a voler fare di tutta un’erba un fascio, additare come “poco civile”, ed usare della sottile ironia per mettere in cattiva luce tutto e tutti, anzi diciamola chiaro e tondo, per mettere in cattiva luce il Nettuno. Schiroli faccia quello che vuole sul suo blog, sparli di Nettuno come meglio crede, tanto da queste parti il suo pensiero non è che interessa più di tanto. Ma su un sito ufficiale di una federazione quelle frasi scritte al termine di gara3 tra Rimini e Nettuno non sono accettabili, il sito della Fibs deve, per correttezza verso tutti, essere super partes. Altrimenti, se Schiroli vuole proprio commentare, lo faccia riportando tutto quello che è accaduto. Non c’è riferimento alcuno, nelle frasi del comunicator della Fibs, delle scenate verso l’arbitro Borselli di Mattia Campanini, fermato dai compagni mentre stava protestando vivacemente contro l’arbitro. Non andava forse espulso Campanini? Sull’episodio Schiroli tace. L’arbitraggio di sabato sera non è piaciuto a nessuno, ne al Rimini ne al Nettuno. Le malefatte di Borselli hanno indubbiamente sfavorito la squadra di Bagialemani, e chi sta scrivendo non ha mai additato una sconfitta del Nettuno per colpa di una decisione arbitrale, non l’ho mai fatto, non lo farò mai. Ma un altro conto è constatare che uno swing a vuoto come quello di Phelps di sabato sera non può non essere visto da due arbitri, Borselli a casa e Fabrin sulle basi. Quella chiamata poteva in quel momento cambiare le sorti della partita e di una stagione intera, e se permette Schiroli, noi vorremmo che fossero le giocate dei protagonisti sul diamante a decidere grandi sfide come quella di sabato sera. Nettuno e Rimini sabato si stavano giocando un posto nei playoff, gli arbitri avevano il dovere di garantire una conduzione della gara senza sbavature, senza indecisioni, invece così non è stato se hanno avuto contestazioni da entrambe le parti. Si preoccupasse di questo Schiroli. Un precedente mi viene alla mente. Gara3 di finale scudetto dello scorso anno tra Bologna e Parma, ci fu una rissa in campo, con tanto di diretta di Rai Sport. Non mi sembra che in quella circostanza Schiroli abbia messo in luce l’accaduto, con tanto di predica morale come ha fatto sul suo blog in questa circostanza, tirando in ballo che il baseball deve essere lo sport per le famiglie. Quella sera della rissa tra Bologna e Parma con la diretta Rai ha pensato bene di non commentare nulla. La morale o si fa sempre altrimenti è meglio tacere. Per quanto riguarda il comportamento di certi dirigenti, si sappi che a Nettuno nessuno va fiero di come si comportano. Il tifoso nettunese non si riconosce in quei dirigenti, le critiche verso di loro sono all’ordine del giorno nella Città del Baseball. Ma la squadra no. Quel Nettuno così agguerrito in campo, quel Nettuno che non ci sta a perdere, e che lotta su ogni palla, e si “scalda” quando subisce certi torti, quel Nettuno piace alla gente. Quel Nettuno che ha il carattere del suo manager, al resto d’Italia può dare fastidio, è lecito, anche a Nettuno certi personaggi non sono simpatici. Ma quel Nettuno così forte di carattere, così attaccato a quella maglia, era da tanto che non si vedeva. Due anni di Nettuno alla “camomilla”, di un Nettuno che non protestava mai, che andava bene tutto, sono stati pure troppi e si sono visti i risultati. E’ grinta, caro Schiroli, non cattiveria. Quella grinta che in questo sport è così importante che molte volte fa la differenza, come sabato sera. Quando questo giovane Nettuno l’ha messa in campo, perché questo non è uno sport per signorine, ci si può anche “incazzare” quando si sta in campo, lo fanno tutti, non lo si può negare. Ma evidentemente ha ragione Bagialemani, questo giovane Nettuno tutto grinta e carattere ha rotto le uova nel paniere di qualcuno. Tanto da far tirar fuori ancora una volta la solita storia del Nettuno rissoso e contestatore. Guarda caso proprio nel momento cruciale della stagione. La realtà è ben diversa. La realtà è che una squadra di giovanissimi nettunesi, insieme a campioni del calibro di Wilson, Rosario, Camilo, Mazzanti e di un “maestro dell’arte nettunese del baseball” come il Masin di quest’anno, è la realtà più bella di questa stagione di IBL. A questo gruppo ed al suo manager va dato atto di aver ridato a questa squadra la sua identità di sempre. Quella di una squadra che non si arrende mai. Che piaccia o no caro Schiroli, i nettunesi hanno ritrovato il loro Nettuno, e così vogliono che sia in campo. Tutto grinta e carattere!