
Con un appello al ministro Roberto Speranza e al premier Mario Draghi Jessica Polverini, 37enne di Anzio, chiede aiuto e rivendica il diritto alla salute. Per lei infatti, che soffre di Mastocitosi sistemica, malattia rara, e molti altri come lei, la Regione Lazio, non prevede il vaccino Covid, a tutela della sua salute.
“Sono Jessica, non sono un’influencer e non cerco popolarità sui social – dice Jessica nell’appello lanciato sulla sua pagina Facebook – ma sono qui per fare un appello che voi dovete aiutarmi a far arrivare in alto, in modo che qualcuno che abbia una coscienza intervenga. Mi rivolgo al presidente Draghi. Soffro di Mastocitisi sistemica, una malattia rara, ma per la nostra regione non rientro tra le persone da vaccinare. Devo assolutamente essere vaccinata, perché se io prendo il Covid posso morire, e non voglio morire. Il mio medico curante ha scritto alla mia Asl, abbiamo contattato tanti, sono passata da un ospedale all’altro e sono arrivata a casa senza una risposta, perché non sono una loro paziente, perché sono in cura da quando ho scoperto di avere questa malattia a Salerno, nella regione Campania, ma la regione Campania non mi può vaccinare. Questo non è possibile. Presidente io le lancio un grandissimo appello perché sono sicura che nella mia stessa situazione c’è tanta gente. La nostra sanità sta facendo acqua da tutte le parti. Fate qualcosa. Ho una bambina piccola, ho una vita davanti. Date la possibilità alla gente di acquistare i vaccini. Chi vuole curarsi ha diritto a farlo. In altre regioni il codice della mia patologia è stato inserito e tanta gente è stata vaccinata. Nel Lazio no. Come mai? Vi chiedo con tutto il cuore di condividere questo post, di non stare sempre zitti perché la salute è un nostro diritto. Spero nel buon cuore di tutti”.
Sul web è stata lanciata anche una petizione. “Insieme a Jessica sono molti i pazienti con malattie rare in tutta Italia – si legge nel testo – a rivendicare il proprio diritto alla salute e a chiedere la possibilità di essere vaccinati. Chiediamo insieme che venga rivisto il protocollo. Non devono esistere immunodepressi di seconda serie. Facciamo appello alla sensibilità e al cuore di ciascuno di voi”.
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