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Crediamo nei giovani e nelle loro potenzialità

di Cristina Greco

Abbiamo aspettato un nuovo governo come se fosse stata la risoluzione a tutti i problemi e per molti che non credevano più a nulla non aveva importanza destra o sinistra: l’importante era cominciare a cambiare.
Anche perché c’è stata troppa confusione negli ultimi anni. È stata l’Italia dell’improvvisazione e i giovani che hanno votato per la prima volta hanno fatto fatica ad orientarsi. A creare altro caos inoltre è stato il reddito di cittadinanza che giusto o sbagliato che sia, dopo 2 anni viene considerata la causa per cui  i giovani non accettano offerte lavorative. Quando la realtà è un’altra perché non accettano chi vuole sfruttarli ed ora possono scegliere. Ci sono ragazzi che accettano di rivalutare piccoli paesi abbandonati per riportarli ad avere turismo agricoltura.
Questi giovani che si sono trovati chiusi per più di 2 anni senza potersi frequentare per il covid e la pandemia molti dei quali hanno perso nonni, familiari per la malattia o per l’impossibilità di fare prevenzione e curarsi.
Ora il virus sembra sparito non se ne parla più, eppure la gente si ammala ancora e chissà per quanti anni resterà nell’aria.
Questo in relazione alla confusione dell’informazione a chi governa e decreta.
Ora si parla di bollette di gas di guerra e i giovani devono di nuovo fare rinunce e altri sacrifici perché le famiglie sono in crisi economica.
Diamo un po’ di speranza a questi giovani, come diceva uno psichiatra nel suo libro sulla crescita dal bambino “non ci sono cattivi figli ma cattivi genitori”, sono i figli di un’Italia abbandonata, sporca in tutti i sensi e trascurata!
Queste giornate meravigliose ridanno la voglia di vivere a questi ragazzi che vivono in una una società di criminalità adolescenziale, ma questa è l’età dello sbagliare, dell’emulare’ dell’esistenzialismo oggi vissuto in modo diverso.
Ci sono ragazzi che hanno percorso le strade sbagliate ma poi pian piano riabbracciano le loro passioni gli studi, il lavoro, se si da’ l’opportunità anche loro ameranno il lavoro.
Ogni tanto invece di ghettizzare i giovani facciamo capire loro che valgono al di là di tutto e soprattutto bisogna credere in loro perché in fondo hanno molte potenzialità, devono solo trovare un po’ di fiducia e sostegno.
Loro saranno i nuovi scienziati.. operai..industriali
Saranno la nuova Italia e chissà mai dire mai forse la renderanno migliore delle vecchie generazioni sicuramente più perbeniste, ma molto più ipocrite.

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