Tutto è pronto a Vicenza per il Gala dei Diamanti 2011, la tradizionale festa del baseball italiano giunta alla decima edizione, che si svolgerà domani al Teatro Comunale di Vicenza. Durante la cerimonia, che avrà Alex Liddi come ospite d’onore verranno consegnati i premi ai migliori protagonisti della stagione 2011. Al Nettuno sono andati ben cinque premi, Ruggero Bagialemani miglior manager dell’anno (Premio Gigi Cameroni), Mirco Caradonna miglior giovane (Premio Enzo Masci), Giuseppe Mazzanti miglior terza base, Kelli Ramos miglior catcher e Kris Wilson miglior lanciatore straniero. A questi sicuri premiati, secondo alcune indiscrezioni dell’ultima ora, si aggiungerà il prestigioso Guanto D’Oro come esterno centro per Ennio Retrosi. Arriva dunque per i giovani del Nettuno Elite e dei Lions ancora un grande riconoscimento:”Sono felicissimo per quanto hanno fatto i nostri ragazzi durante la stagione. Sono stati dei protagonisti assoluti del campionato di IBL fino a gara sette dell’Italian Baseball Series. Con le loro prestazioni hanno dato valore a tutto il lavoro svolto con loro in passato – ha detto il Presidente dei Lions Alfonso Gualtieri – questi ragazzi rappresentano la più bella realtà del baseball italiano e siamo orgogliosi di loro”. Gli ultimi clamorosi sviluppi della crisi della franchigia Danesi Nettuno, stanno mettendo a rischio la presenza di questi giovani nel roster di Ruggero Bagialemani. A proposito della situazione, dopo la rottura dei rapporti, sancita ieri dalle dichiarazioni di Domenico Della Millia, oggi le parti si sono risentite. Non c’è stato però un riavvicinamento ma un nuovo tentativo di impostare una nuova base di trattativa. La speranza per il bene del baseball nettunese è che il tutto si risolva nel migliore dei modi. L’unico modo per riuscirci è quello che tutti devono rispettarsi, l’uno con l’altro. Non si può mettere da parte di punto in bianco un pezzo di storia che rappresentano le società che hanno portato avanti per tanti anni il settore giovanile nettunese. L’ossatura dell’attuale Nettuno è tutta frutto del lavoro del Nettuno2, dei Lions e del San Giacomo. Non si può impedire al Nettuno di continuare a scrivere la sua storia senza i suoi talenti nati nella sua città, non ci piacerebbe e non vogliamo più vedere ragazzi nettunesi vincere uno scudetto con una casacca che non sia quella del Nettuno. Non si può impedire ad una nuova realtà come lo Junior Nettuno, che vuole crescere e vuole essere anche lei protagonista per la formazione di quei giovani talenti, di dare il suo contributo. Ma tutto questo può avvenire, lo ripetiamo, solo con il rispetto, dell’uno con l’altro, senza mettere in primo piano i propri interessi, quelli del proprio orticello. Che le parti si incontrino, una volta per tutte chiariscano e si dicano chiaro e tondo quello che fino ad oggi non ha funzionato, dagli sbagli si può costruire un futuro migliore. Dal confronto si cresce, e si possono gettare le basi per ripartire e cercare tutti insieme un programma vincente per il baseball nettunese. Quei ragazzi, Mirco ed Ennio, che verranno premiati come migliori giovani sono il punto da cui ripartire. Nessuno, assolutamente nessuno dei protagonisti di queste vicende dirigenziali, ne siamo certi, vuole minimamente pensare che giocatori così forti, cresciuti nella Città del Baseball, debbano trovare altre strade per i loro successi. Una riflessione mi viene pensando proprio a Mirco ed Ennio. Sono emersi, sono diventati dei giocatori veri. Con il lavoro certosino di chi li ha cresciuti sin da ragazzini, di chi li ha portati in giro per l’Italia ed all’estero, in giovanissima età per giocare finali dei campionati e tornei estivi. Poi sono diventati grandi, il Nettuno li ha accolti egli ha dato la vetrina più importante, quella della IBL, Faraone prima, Bagialemani dopo gli hanno dato fiducia ed il Nettuno ha sfiorato uno storico scudetto proprio con loro in campo. Lo Steno Borghese è tornato a riempirsi come quando il Nettuno era pieno di nettunesi. Non è un caso che dopo due stagioni deludenti, il Nettuno ha ritrovato il suo carattere di sempre, proprio nel momento in cui ha puntato sui suoi ragazzi. Allora basta con le polemiche, chiediamo ai dirigenti tutti di pensare a fondo a questa riflessione. Ma vale veramente la pena discutere e rovinare tutto? Oggi il tifoso nettunese avrà sicuramente sofferto nel leggere le dichiarazioni di Della Millia, avrà sicuramente pensato a come può la dirigenza del Nettuno rinunciare a quei talenti. Che tutti tendano una mano, per la verità, il primo a farlo è stato proprio Della Millia la scorsa settimana, altri però erano più preoccupati di smentire una trattativa con l’Anzio che era sotto gli occhi di tutti. Ora si metta tutto da parte, si crei un tavolo di trattativa e confronto, si siedano tutti intorno, Nettuno, Elite, Junior ed Anzio. Con un unico obiettivo per tutti, alzarsi da quel tavolo con l’unica soluzione valida per il futuro del baseball nettunese. Una franchigia forte ed unita.