Grande spazio ai temi ambientali nel programma della candidato Sindaco di Aprilia Carmen Porcelli
“Lasciamo ai nostri figli un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato. Conciliare qualità della vita, benessere e sviluppo saranno i nostri valori per mettere in gioco competenze e innovazione. -si legge nel programma- Salvaguardare dal consumo di nuovo suolo agricolo e boschivo un territorio già fortemente urbanizzato, per lasciare spazio al verde naturale e all’agricoltura, che sta intelligentemente costruendo un nuovo e interessante segmento economico, per contrastare la fragilità idrogeologica e geomorfologica, per permettere una riqualificazione territoriale sostenibile e armonizzata, all’interno di un piano dignitoso. Lavorare per una Integrazione del sistema culturale e turistico; sperimentare le Zone 30, con limite a 30 Km/h per favorire convivenza tra auto, biciclette e pedoni; e zone dove il pedone è il protagonista. Serve promuovere un trasporto pubblico locale capace di soddisfare le esigenze della collettività.Dobbiamo tutelare il nostro patrimonio arboreo e restituire una nuova vita alle aree verdi: bonificando e rinaturalizzando i corsi d’acqua e ivi creando percorsi di benessere; riforestando le macchie e i boschi del territorio comunale, per mitigarne l’inquinamento; piantando verde di qualità e reimpiantando alberi nelle aiuole cementificate o private di alberature lungo i viali, prevedere chioschi gestiti dalle associazioni, “conchiglie” per esibizioni all’aperto di ensamble musicali, spazi che vivono in molti momenti della giornata con eventi di qualità. Si tenderà all’autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Il territorio che lasceremo ai nostri figli dipende anche dalle scelte che stiamo facendo e faremo sulla gestione dei rifiuti. L’unica strategia efficace di una comunità oggi è l’autosufficienza. E noi su questo ci impegneremo a fondo. Prima di tutto con l’obiettivo di produrre meno rifiuti, tramite la riduzione degli imballaggi, spingendo al massimo la raccolta differenziata e investendo sulla fase del riciclo; in secondo luogo, prevenendo le mega-discariche ad uso nazionale (ammesso che sia questa la giusta soluzione) su un territorio fragile e già danneggiato come il nostro”.