Un successo di pubblico ha salutato la chiusura della campagna elettorale di Giovanni Del Giaccio, giornalista e scrittore, candidato a sindaco di Un’altra città
“Andremo al ballottaggio, questo è certo, i miei concittadini mi hanno dimostrato affetto e soprattutto voglia di cambiare dopo vent’anni di mala amministrazione, buche, immondizia e scandali – ha chiarito Del Giaccio, più volte interrotto dagli applausi e dai cori dei presenti – c’è qualcosa che non torna perché Candido De Angelis sostiene di essere oltre il 50% e di avere la vittoria in tasca, se fosse così però non sarebbe così nervoso e non continuerebbe con attacchi personali ai quali rispondo con i punti del programma che finalmente intende rilanciare Anzio mettendo al centro i cittadini mentre lui ha semplicemente fatto un copia e incolla di quello del 2013 sperando così di distinguersi da Bruschini del quale invece rappresenta la continuità”. Poi Giovanni Del Giaccio, sollecitato da alcuni presenti, si è espresso anche sul Movimento Cinque Stelle. “Hanno un simbolo che tira e hanno scoperto l’impegno civico solo negli ultimi anni ma sul territorio hanno fallito vedi Roma e Nettuno, dove quelli che avevano baldanzosamente annunciato “la prossima fermata Anzio” sono andati a casa dopo appena venti mesi. L’emblema di quell’esperienza? I cassonetti dei rifiuti stipati nella chiesetta del cimitero, mentre ad Anzio il consigliere dei Cinque Stelle non solo ha evitato di fare opposizione, ma ora è addirittura candidato con la Lega”.
La discussione è proseguita poi sul programma, vero cardine della campagna elettorale, con la presentazione del progetto #Anzio2024 che mette la città al centro di un percorso europeo sugli sbarchi alleati a 80 anni dalle sofferenze della seconda Guerra Mondiale. Del Giaccio ha anche confrontato i programmi degli altri candidati sottolineando come quello di Un’altra città dia risposte concrete dal porto al Paradiso sul Mare, dalla macchina amministrativa all’urbanistica senza dimenticare rifiuti e trasporti. “Il sindaco deve garantire l’ordinaria amministrazione ma anche avere una visione del futuro e così i cittadini possono scegliere tra il nostro sviluppo senza mattone o i contributi a pioggia per i soliti amici degli amici, guardare alla città che verrà o restare invischiati nella situazione attuale o addirittura passare dalla padella nella brace con i Cinque Stelle” ha sottolineato Giovanni Del Giaccio.
E infine alcune considerazioni su quanto emerso durante la campagna elettorale. “Ho avuto la soddisfazione di sentirmi dire che conosco e faccio capire, cosa che è mancata negli ultimi vent’anni, questo è nel mio Dna e rispecchia il lavoro che faccio, e che porterò anche nell’esperienza da sindaco della mia città – ha assicurato Del Giaccio – inorridisco quando leggo nei post dei Cinque Stelle che si usano “parole guerriere” e sorrido quando dall’entourage di Candido De Angelis sostengono che non ho esperienza amministrativa. Se l’esperienza è la loro, quella delle regole calpestate, delle delibere elettorali, dei bilanci in ritardo, di una città sporca e abbandonata a sé stessa da Bruschini e dalla sua maggioranza, allora questa esperienza è meglio non averla, porteremo la nostra voglia di cambiare, porteremo l’esperienza di Un’altra città”.[sg_popup id=”3″ event=”onload”][/sg_popup]
Alla chiusura della campagna elettorale sono intervenuti anche Roberto Gualtieri, eurodeputato, e Alessia Sciamanna, europrogettista che ha presentato “Anzio 2024”, progetto sullo Sbarco finalizzato a creare, dalla Sicilia alla Normandia, una rete internazionale che permetta ad Anzio di ricoprire un ruolo centrale.