Linea Roma-Nettuno: l’inferno dei pendolari e i mancanza di volontà di realizzare il doppio binario

di Claudio Pelagallo

Centinaia di persone ammassate nel piazzale della stazione di Campoleone è il risultato del blocco della circolazione ferroviaria sulla Roma-Nettuno, avvenuto nel pomeriggio di ieri per un guasto elettrico riscontrato tra Torricola e Pomezia. Pendolari e turisti alle prese con un caldo torrido, niente aria condizionata e nessuna informazione su quando i treni sarebbero ripartiti, si sono ritrovati nel piazzale della stazione di Camploeone, “ridente” località sperduta nella campagna romana. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia locale e i Carabinieri di Aprilia, anche per sedare gli animi delle persone esasperate, e portare conforto con la Protezione Civile.

Trenitalia non fa investimenti per migliorare o aumentare i treni per i pendolari. I governi non hanno mai investito nel trasporto locale. I continui guasti in un nodo strategico come quello di Campoleone, finiscono per paralizzare il traffico non solo dell’intera Regione ma anche quello nazionale diretto verso il sud della penisola. A soffrire le pene maggiori sono i passeggeri dei treni regionali, pendolari che non hanno mai la certezza di partire in orario, ne quella di arrivare a destinazione.

La necessità di potenziare l’intera linea Roma-Nettuno, con il raddoppio del binario è sempre più urgente. La motivazione addotta della presenza di edifici sulla fascia di rispetto dell’infrastruttura ferroviaria ha dell’incredibile, gli edifici costruiti abusivamente non possono pregiudicare lo sviluppo/adeguamento di un servizio strategico di pubblica utilità come una linea ferroviaria, soprattutto di un bacino di utenza potenzialmente superiore a 100.000 fruitori; così come non c’è stato vincolo o proprietà rimasta inviolata per la realizzazione della TAV.