[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]riceviamo e pubblichiamo
LE EREDITA’ DEL PASSATO
Convinti che per fare chiarezza ed arrivare alla verità sia necessario e doveroso citare documenti e non lanciare semplici dichiarazioni o peggio, diffondere sberleffi che qualificano solo chi li lancia, ci sembra opportuno ritornare sull’argomento “VARIANTE LE VELE” per rendere noto a chi, con mente sgombra da pregiudizi, ci appoggia e ci sostiene , e spiegare come è nata l’idea di ripensare l’uso della zona delle vele e come, al contrario, l’avevano progettata gli Assessori che ne vanno fieri.
E’ noto a tutti che attualmente la zona è ormai occupata da 3 Supermercati ed un MC DONALD, un grande distributore di benzina ed un teatro IMPRIGIONATO da proprietà private e posto accanto ad UN FIUME ( il LORICINA) sulle cui sponde insiste un vincolo di 150 ml.
Il progetto IN’s, risultato di un PROGRAMMA INTEGRATO (che per norma deve puntare a migliorare la qualità’ urbana e fornire nuova dotazione di servizi in quartieri che ne sono carenti), è stato ereditato dalle Amministrazioni precedenti, ma questo progetto, che per l’ Amministrazione ha rappresentato un obbligo da rispettare, non ci rende particolarmente fieri. L’ennesimo Supermercato e l’ennesima bufala per i cittadini! O forse qualcuno vuole raccontarci che 200 mq di uffici rappresentano un vantaggio?
LA NECESSITA’ DELLA VARIANTE
Della necessità di una VARIANTE si era parlato in una commissione urbanistica del 20/07/2017 e dal relativo verbale risulta peraltro che l’estensore doveva essere l’ufficio tecnico; nello stesso si cita un ricorso al TAR che riguarda una porzione di territorio adiacente al terreno dove insiste il fastfood MC Donald: in breve la società proprietaria delle aree avendo subito l’impossibilità di costruire per la mancanza di pianificazione attuativa chiede che le venga riconosciuta la possibilità di edificare; sacrosanto diritto di un privato di non subire l’incapacità della politica di effettuare scelte di pianificazione attese da 40 anni! erano quindi certamente necessarie scelte precise in merito a quell’area.
IL PROGETTO POLO SOCIO-CULTURALE
Ma quali erano le intenzioni della nostra Politica alle quali l’Amministrazione DOVEVA attenersi ?
Queste erano state espresse in un documento che illustrava uno dei punti più significativi del programma del movimento; il documento era stato difatti inviato via mail e poi presentato agli Assessori in un incontro interno in sala Serra e consisteva nella bozza di progetto per il Polo Culturale di nome “IPAZIA” e esprimeva la volontà dell’ Amministrazione 5 stelle rappresentata dai consiglieri e conosciuta dagli assessori di prima nomina fin da prima della sua presentazione in Sala Serra il giorno 4/07/2017.
La volontà Politica che ne scaturiva era quindi quella di porre rimedio al nefasto attendismo degli ultimi anni che ha determinato un eccessivo sfruttamento privatistico di questa porzione di territorio. Nella ferma convinzione che l’interesse pubblico non può essere nè quello di trasformarci tutti in acritici frequentatori di brutti centri commerciali, né quello di perseverare ad operare il distruttivo consumo di suolo, che ormai rappresenta un danno difficilmente recuperabile, il movimento aveva scelto di cambiare rotta. Questo era stato espresso più volte ed esposto a chi era stato designato a tradurre in strumenti tecnici tali volontà:
• BASTA CENTRI COMMERCIALI
• RISPETTO DELLA NATURA e chiara destinazione della zona delle vele come polo naturalistico culturale.
• Estensione del PARCO LORICINA fino al fosso oltre via LA MALFA ma SOPRATTUTTO
• RISPETTO DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO che rappresenta una necessità per la sicurezza delle aree in prossimità delle sponde fiume Loricina.
Come è noto a molti la zona è già interessata da due opere che giustificano la scelta di riqualificarla dandone una destinazione pubblica che la vincoli a polo culturale sfruttandone o meglio esaltandone le qualità paesaggistiche. La proposta politica era quella di formare un sistema TEATRO-CINEMA-PIAZZA-PARCO – evitando di concedere ancora spazio alle troppe destinazioni commerciali, appannaggio ormai soltanto di agglomerati della grande distribuzione in contrasto con i nuovi concetti, condivisibili, di VICINATO e KM O
IL TEATRO
La zona intorno al Teatro merita poi una riflessione a parte e spesso abbiamo chiesto spiegazioni che non hanno ricevuto risposta.
Pochi sono a conoscenza del fatto che il progetto del Teatro ha all’origine una “distorsione”: il lotto antistante al Teatro e nel progetto destinato a parcheggio pubblico è in realtà di proprietà privata. Quale migliore strumento si poteva dare al proprietario per chiedere il diritto ad edificare in cambio del lotto di sua proprietà e destinato a parcheggio? Ciò che forse per leggerezza o peggio per disegno ha rappresentato dal 2012 un problema sarebbe stato di certa soluzione se fosse stato incluso nel disegno di variante ma purtroppo è sfuggito all’attenzione degli esperti assessori che nella smania di fare hanno forse perso la direzione che spesso i consiglieri cercavano di comunicare loro.
Ora per risolvere il problema del parcheggio – che erroneamente si definisce “inesistente” (perchè la previsione di parcheggio esiste ma in area PRIVATA!) – ed anche per dare risposta ai privati che
chiedono la possibilità di edificare aree (destinate a servizi pubblici nel PRG) si giustifica la redazione di una variante di iniziativa pubblica che sembra non tener conto né delle volontà politiche, né della vocazione che la politica aveva pensato per quell’area, ignorando perfino il dibattito degli ultimi anni sull’insostenibile consumo di suolo a danno della comunità.
Ma la variante proposta sembra fare scelte precise:
1) Destina la zona antistante il TEATRO a servizi, come da piano regolatore , rendendola ancora una volta strumento di ricatto per la PA (io ti cedo l’area tu mi fai costruire altrimenti non hai parcheggi!!)
2) Definisce 2 COMPARTI edificabili per il privato che in cambio, (grande affare!!), gli cede
a) Un’ area di impossibile edificabilità perchè corrisponde ai 50 ml di assoluta inedificabilità per vincolo idrogeologico non declassabile.
b) una fascia parallela a via la Malfa ed altrettanto larga, che dovrebbe essere sede del mercato settimanale! Non consumo ma scempio di territorio: una strada ad otto corsie!
Quasi fossimo nell’area esterna alla città di LOS ANGELES. Altro asfalto e cemento che si vuol far passare per “riqualificazione”.
Bastano queste scelte, anche senza indici edificatori, per giudicare inappropriato, insostenibile e dannoso il disegno di una tale variante.
Quindi al fine di rispondere alla seppur sacrosanta richiesta di privati, di fare una scelta sull’uso dei suoli intorno a Via La Malfa e per evitare scelte imposte dalla Regione si propone, all’insaputa della politica, di aggirare norme nazionali sull’uso dei suoli così da creare i presupposti di nuove EDIFICAZIONI e quindi:
1) Consumare suolo per dare la possibilità ai privati di edificare (cosa non si sa)
2) RENDERE EDIFICABILI DAL PRIVATO zone sottoposte a vincolo idrogeologico chiedendone il declassamento da 150 a 50 mt! L’amministrazione pubblica progetta di aggirare una norma di salvaguardia !!!
Non sono bastati i disastri recenti, le alluvioni,le piene d’acqua, i dissesti dovuti al mancato controllo dei corsi d’acqua, le frane dovute alla chiusura di interi tratti di fiume ??? E’ evidente che tutto ciò ancora non è bastato a dissuadere gli amministratori distratti o poco informati che propongono ancora di sfruttare i territori in prossimità dei corsi d’acqua neanche quando la politica decide di cambiare rotta.
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