“Un anno fa il Primo maggio fu preceduto dalla polemica sulla deroga per l’apertura dei negozi. Si disse: da festa del lavoro a festa dello shopping. Quest’anno i negozi potranno rimanere aperti senza bisogno di deroghe, in virtù di una legge del governo tecnico, lo stesso governo che ha proposto nuove regole del mercato del lavoro per mostrare all’Europa lo scalpo dell’art.18. C’é un’idea di fondo che unisce le due scelte: ormai la competizione globale non riconoscere valore al lavoro perché è il consumo che va reso libero, è al consumo che va dato valore. E allora, ancora di più noi diciamo: viva il Primo maggio, festa del lavoro”. (Titti di Salvo)
“In Questo 1° maggio i lavoratori italiani hanno tutto il diritto di lanciare la loro accorata richiesta di soccorso urgente. Dopo un lungo e metodico assedio, sono adesso esposti a un’offensiva frontale che mira a espugnare una volta per tutte proprio le conquiste che il primo maggio aveva per lunghi decenni celebrato. Senza più diritti, di nuovo, come 200 anni fa, considerati merce, e nemmeno delle più preziose. Sotto le bandiere bugiarde della modernizzazione si sta operando un gigantesco balzo all’indietro. L’obiettivo già in buona parte raggiunto, è riavvolgere il mastro della storia per tornare alla situazione di due secoli fa, prima della nascita del movimento operaio, sino a un lavoro riportato alla condizione di schiavismo imbellettato e mercato delle braccia. Per questo oggi dobbiamo gridare chiaro e forte Viva Il 1° Maggio festa del lavoro e dei lavoratori”. (Il Direttore)