di Menuccia Nardi
Ci siamo, quando ormai non sai più che metterti e la temperatura delle 7 del mattino ti ricorda che l’estate è finita da quel dì, ti convinci che forse è arrivato il momento di mettere mano ad armadi e cassetti e procedere con l’inevitabile – pare – cambio di stagione. Che poi, cambio, che parolona! Dà l’idea di un vero “togli e sostituisci” ed eventualmente “dai via”, che non corrisponde esattamente alla realtà e soprattutto non tiene conto di tutta una serie di conflitti interiori che ti si prospettano puntualmente mentre stai per mettere via tutto…E che fai, una magliettina a maniche corte non te la tieni a portata di mano nel caso servisse? E quella giacca che non metti da una vita (perché in verità non si chiuderebbe neanche stando in apnea perenne) mica la regali! E se questa fosse la volta buona che quel chiletto di troppo lo perdo? Me la tengo, dai. E quelle maglie che – come dice una mia amica – sono in un angolo del cassetto da così tanto tempo che non solo sono passate di moda, ma nel frattempo sono anche tornate di moda, le dai via proprio ora?
E così ti ritrovi con il caos sul letto, invaso da un bel po’ di pantaloni e vestiti che ti danno l’illusione di avere in fondo un sacco di cose da metterti (anche se sai in cuor tuo che tanto ti metterai sempre le stesse cose), e finisci per spostare l’indispensabile, tenere cose inutili e se a questo aggiungo che personalmente ho una predilezione solo per due o tre colori (al quarto non ci arrivo) mi vesto, mi guardo allo specchio e stranamente sembro vestita esattamente come un mese fa, ma a maniche lunghe… Ma alla fine l’ho fatto il cambio? Mah…