Muore per colpa dell’amianto ministero della Difesa condannato

L'entrata dell'Ospedale militare di Anzio

Gli eredi di una donna morta di tumore nel 2009 riceveranno 716mila euro come risarcimento danni. A stabilirlo è la sezione Lavoro del tribunale di Velletri. Gli avvocati: “Sentenza storica che restituisce dignità”

Lavorava all’interno del Policlinico militare di Anzio, una struttura dove è stata confermata la presenza di amianto. A causa della sostanza cancerogena la dipendente ha sviluppato una neoplasia conosciuta come mesotelioma, malattia alla quale ha dovuto arrendersi nel 2009. Ora i suoi eredi riceveranno, a titolo di risarcimento danni, 716mila euro dal ministero della Difesa. A stabilirlo è il giudice Giulio Cruciani della sezione Lavoro del tribunale di Anzio, che ha accolto le richieste degli avvocati Ezio Bonanni e Ciro Palumbo, i quali non nascondono la loro soddisfazione: “Si tratta di una sentenza storica – dichiarano – che restituisce dignità e giustizia alla signora M. M., deceduta dopo una lunga e sofferente agonia. Rimane l’amarezza del sentirsi impotenti di fronte a una morte che poteva essere evitata se, solo, il ministero avesse bonificato l’amianto presente nella struttura ospedaliera. Ricordiamo – continuano i legali – ancora l’immagine e la sofferenza, unita alla dignità della vittima, la sua adesione all’Osservatorio nazionale amianto, il testamento morale e spirituale e la sua volontà di giustizia come monito per ottenere la bonifica dei siti contaminati ed evitare altre esposizioni”