[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Omicidio di Luca Palli, si è svolta ieri l’udienza preliminare presso il Tribunale di Latina per il dibattimento con rito abbreviato davanti al giudice Giuseppe Cario. Il pm Sgarella al termine dell’udienza ha chiesto 27 anni per Massimiliano Sparacio, e 24 anni per Vittorio De Luca, accusati di omicidio volontario aggravato oltre che di detenzione di arma. La famiglia di Luca Palli – difesa da diversi avvocati tra cui l’avvocato Claudio Cardarello – si è costituita parte civile nel processo. L’udienza è stata rinviata all’11 gennaio 2019, quando termineranno le discussioni e ci sarà la sentenza. Sparacio, 46enne di Aprilia e operario della Multiservizi, aveva ammesso il delitto, avvenuto il 31 ottobre del 2016, raccontando al giudice per le indagini preliminari una storia iniziata anni prima. Dal suo bar sarebbero spariti gratta e vinci per un valore di 20mila euro. Per questo aveva licenziato la moglie di Luca Palli e da quel momento la vittima avrebbe iniziato a perseguitarlo, con uno stillicidio di prepotenze nei suoi confronti. Posizione diversa quella di Vittorio De Luca, il 32enne di Anzio con il ruolo di autista della moto, e che aveva convinto la vittima ad uscire fuori dal bar. Il Palli temendo un agguato si era armato di una mazza da baseball, ma una una volta nel vicolo veniva fatto segno da tre colpi di pistola.