[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Operazione “Ghost Boat”: sequestrata dalla guardia di finanza un’imbarcazione da pesca professionale illegalmente detenuta. Scoperta dai militari del reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Civitavecchia un motopesca nelle acque antistanti il fiume garigliano nella provincia di latina, sprovvisto di qualsiasi autorizzazione all’esercizio dell’attività professionale. A bordo due pescatori che, nel tentativo di eludere possibili controlli in mare, avevano pensato bene di applicare sulla murata dell’imbarcazione, in maniera del tutto fraudolenta, dei semplici numeri identificativi tali da poterla rendere “a norma” per esercitare la pesca professionale in mare.ad insospettire gli uomini della sezione operativa navale di Gaeta erano stati i numerosi sequestri a carico di ignoti di attrezzature da pesca che gli stessi avevano effettuato nei giorni antecedenti l’accaduto e proprio nei tratti di mare prossimi alla foce del Garigliano, situazione tanto anomala che aveva appunto fatto scattare degli accertamenti più minuziosi.
E’ stato cosi predisposto un servizio di monitoraggio, confluito attraverso una approfondita attività info-investigativa sviluppata in collaborazione con i militari della stazione navale di Civitavecchia, che è culminato, alle prime luci dell’alba, con la localizzazione in mare proprio dell’imbarcazione sospetta e con i due soggetti a bordo intenti nell’attività di pesca, ravvisando nell’immediato violazioni del codice della navigazione e della specifica normativa. Tali infrazioni consentivano il sequestro di oltre 30 kg di pescato, di 1000 metri circa di rete da posta e di n. 1 imbarcazione utilizzata per l’intera attività. Gli ulteriori minuziosi controlli della documentazione della motobarca oggetto del sequestro, svolti peraltro presso l’ufficio locale marittimo di Formia, permettevano di evidenziare che la stessa non avrebbe mai potuto intraprendere alcuna navigazione stante il suo stato di “disarmo”. Per la condotta dolosa assunta, il comandante ed il proprietario della motobarca, venivano prontamente segnalati all’a.g. per le violazioni al codice della navigazione. Il pescato, dopo essere stato sottoposto a controllo da parte dei veterinari della usl di Minturno i quali confermavano la commestibilità delle varie specie ittiche presenti nelle reti e oggetto del sequestro, veniva immediatamente destinato in beneficenza ad un istituto di ricovero locale. Un ulteriore servizio svolto dalle fiamme gialle alla salvaguardia del patrimonio marino e del suo delicato ecosistema biologico in un’area di particolare interesse archeologico nazionale, il tutto, questa volta, con riflessi positivi a beneficio della collettività attraverso l’importate opera di donazione a vantaggio dell’economia locale e della libera concorrenza sul mercato ittico e la filiera della pesca.