[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]”La vicenda del nuovo porto di Anzio, che va avanti ormai da decenni, sembra essere arrivata ad alcuni nodi cruciali intorno ai quali si gioca il futuro della città. Molti cittadini ci hanno dimostrato, dopo l’evento che abbiamo organizzato in piazza Pia la scorsa domenica, di essere interessati e di aver voglia di capirne di più.
Nel frattempo, alcune forze politiche stanno proponendo il ritiro della concessione demaniale da parte della Regione Lazio. Soluzione che da alcuni sembra essere ormai vista come la panacea di tutti i mali che ruotano intorno alla vicenda. Pur non essendo tout court contrari a questa ipotesi, ci chiediamo, quali sarebbero le conseguenze?
Dopo alcuni incontri avuti proprio in Regione negli ultimi anni e dopo le varie discussioni che si sono sviluppate nella città e nelle commissioni consiliari, ci sembra che nessuno abbia la risposta. Insomma, il ritiro della concessione sarebbe di fatto un salto nel buio. In particolare, chi garantisce che il Porto resti pubblico? La Regione potrebbe bandire una gara per assegnare la concessione ad un privato. Oppure, potrebbe smettere di inseguire il megaprogetto, ma comunque affidare le aree attuali a dei privati. Allo stato attuale, insomma, non vediamo garanzie né per la città, né per gli operatori portuali.
In tutto ciò, giova ricordare che ad oggi a seguito della proposta della componente privata, Mariendì, di acquisire le quote della società Capo d’Anzio (che attualmente detiene la concessione), l’Amministrazione non si è ancora espressa, nonostante pochi anni fa il consiglio comunale votò all’unanimità la riacquisizione delle quote per far tornare la società pubblica al 100%. Un silenzio pericoloso che espone i cittadini al rischio di privatizzazione immediata del Porto.
Ad oggi, finché non si apre un tavolo pubblico e trasparente tra Regione e Comune di Anzio è impossibile indicare una soluzione precisa. A nostro avviso i principi da seguire sono quelli di un Porto pubblico e una revisione del progetto che preveda lo stralcio del braccio esterno e una riqualificazione del bacino attuale”.
Alternativa per Anzio