[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Se ne iniziò a parlare nel lontano 1999, la scorsa settimana è nato Andrea, il primo ‘fiocco azzurro’ di una sala parto nuova di zecca. L’Ospedale dei Castelli, una delle strutture più attese ma anche più travagliate della sanità del Lazio, è realtà.
Un ospedale pubblico – il primo che apre dopo il commissariamento sanitario della Regione – con personale completamente pubblico. “Un ospedale moderno, un polmone vivo e nuovo della nostra sanità regionale” lo definisce, al taglio del nastro, il governatore Nicola Zingaretti. Da qualche giorno avevano già preso servizio medici e infermieri, e le prime ambulanze del 118 vi avevano accompagnato i pazienti. Ma da oggi il maxi-ospedale è ufficialmente pronto a rispondere alle esigenze di un popolosissimo bacino della provincia sud di Roma: circa 300 mila persone, fa i conti il dg della Asl Roma 6 Narciso Mostarda.
L’ospedale – costato 120 milioni – sorge sulla via Nettunense, tra Campoleone e Cecchina. Il nuovo ospedale, grande oltre 60mila metri quadrati coperti, ha una capienza di 342 posti letto e subito, nella prima fase di apertura. Ha in dotazione macchine a elevata performance tecnologica, due risonanze magnetiche, due Tac, due Angiotac, tre mammografi digitali e varie altre apparecchiature per la diagnostica.