Avvio del processo di pianificazione partecipata. Le associazioni discutono insieme all’amministrazione il piano di interventi sociali.
Aprilia. Martedì 15 maggio, l’amministrazione comunale e la struttura del III Settore, Servizi Sociali, hanno incontrato i rappresentanti della società civile (associazioni, comitati, centri anziani, istituti scolastici, comunità parrocchiali), per avviare un processo di pianificazione partecipata relativa all’erogazione di servizi sociali sul territorio comunale.
Al termine della giornata di lavoro sono stati scelte tre macro-aree di intervento (soggetti svantaggiati, terza età e minorenni) e all’interno di esse sono state stabilite le linee guida prioritarie per l’investimento delle risorse economiche disponibili.
Il contesto di riferimento è quello preoccupante della progressiva diminuzione delle risorse provenienti dal fondo nazionale per le politiche sociali e della cancellazione del fondo nazionale per le non autosufficienze. «In un quadro così delineato – ha commentato il presidente della commissione consiliare Servizi Sociali Michela Biolcati Rinaldi – il nuovo periodo di programmazione deve poggiare le proprie basi su scelte stringenti e lungimiranti, che pongano al centro degli interventi i bisogni della persona più debole, salvaguardino il sistema nel periodo di crisi, minimizzino gli impatti negativi che comunque lo stato delle cose comporta. Dopo la positiva esperienza del bilancio partecipato, l’amministrazione vuole continuare su questa strada del confronto continuo, del dialogo e della pianificazione partecipata degli interventi e giornate di lavoro come quella del 15 maggio alla Sala Manzù sono da ritenersi assolutamente positive».
Gli obiettivi della programmazione 2012-2014, in continuità con quella dell’anno scorso, individuano come priorità il mantenimento del livello dei servizi distrettuali sociali essenziali, il sostegno delle politiche a supporto dei servizi sociali locali, delle famiglie affidatarie, della lotta alla tossico-dipendenza, delle persone con disagio psichico, secondo scelte legate ai bisogni territoriali.