Il portavoce del Comitato Rinasce il Paradiso sul Mare, Claudio Tondi, ribatte alla nota del sindaco di Anzio, Candido De Angelis.
“In questa nota diramata oggi il sindaco di Anzio comunica l’intenzione di porre mano al recupero del Paradiso sul Mare. Ci riferiamo al malconcio edificio storico da anni sotto osservazione come un malato di cui non si conosce né diagnosi né terapia ma che è semplicemente lasciato su una barella in attesa che si compia la sua sorte.
Il sindaco fa sapere di avere chiesto ai tecnici un preventivo per sistemarlo. Bene! chi più di noi è contento di sentirlo dire? Le lunghe e faticose settimane dell’estate 2016, spese a raccogliere firme fra turisti e cittadini per portare il Paradiso alla ribalta del biennale Concorso Nazionale bandito dal FAI (il cosiddetto “Luoghi del cuore”), avevano proprio questo scopo: far sapere a tutti che bel tesoro giace trascurato ad Anzio.
Il concorso del FAI mira, come è noto, a sensibilizzare persone e istituzioni su beni architettonici o paesaggistici da salvare. Lo fa elargendo piccoli fondi di finanziamento che non hanno certo la pretesa di restaurare l’intero bene ma che attraverso piccoli ma significativi progetti legati al bene stesso, funzionino da esempi di recupero. Scintille di ripresa insomma che possono (e quasi sempre vi riescono come è ormai da un decennio ben documentato) innescare interventi più massicci, completi ed organizzati, da parte di enti pubblici o privati.
Per provare ad accendere quella scintilla alcune persone dei più vari orientamenti politici, confessionali e culturali si aggregarono nel 2016 in quello che si autodefinì orgogliosamente “Comitato Rinasce il Paradiso sul Mare”.
La strategia fu: 1) far conoscere il più possibile la storia e le vicende del “Paradiso” 2) raccogliere tante firme a sostegno; 3) formulare un progetto di massima che fosse simbolicamente funzionale al recupero.
Dice bene il comunicato del sindaco, vi fu una miriade di iniziative, gazebi in piazza e in spiaggia, convegni nelle hall degli alberghi, proiezioni di foto e video, dibattiti dal vivo e sui social, chilometri di documentazione storica diffusa tra la popolazione. E sì, ammettiamolo, perfino qualche selfie, specie quando capitava al banchetto il personaggio famoso (cosa frequente ad Anzio) che di sicuro aiutava con la sua presenza la raccolta delle firme. Che fra un selfie e l’altro lievitarono a ben 5.075, inclusi nomi di spicco della politica nazionale (Gentiloni, Storace) e locale (Ruggiero, Borrelli, D.Fontana, Cafà, Mazzi, Piccolo, Nolfi, l’allora sindaco Bruschini e, udite, l’attuale sindaco De Angelis Candido!).
E il progetto da finanziare in caso di vittoria? Intanto precisiamo che il regolamento prevedeva al massimo un contributo di 30.000 euro con l’obbligo per il proprietario del bene di assicurare almeno altrettanto. Su questo eravamo a posto: il sindaco Bruschini, in quanto titolare come ente comunale della proprietà del Paradiso, fece approvare dalla sua giunta una delibera che impegnava l’importo necessario.
Quanto al progetto è presto detto: l’allestimento, in una piccola porzione dell’edificio, di un Museo del LIberty!
Intonato allo stile del palazzo e coerente con le finalità dell’architetto Bazzani e del sig.Polli, i due realizzatori del palazzo nel 1924, il piccolo museo poteva essere la famosa “scintilla”. Ma non basta, a realizzarne le fasi di dettaglio e quelle operative sarebbero stati chiamati i sei istituti superiori di Anzio e Nettuno, ognuno già impegnatosi per iscritto a fornire la propria specializzazione allo scopo.
Una bella cosa, no?
Il concorso vide riconosciuto a livello nazionale il lavoro del Comitato (64.mo posto in graduatoria) ma non abbastanza da rientrare nella limitata gamma dei finanziamenti (250.000 euro in totale messi a disposizione da Intesa San Paolo).
Non scoccò la scintilla, è vero, ma a giudicare dall’interessamento che oggi la nuova amminisitrazione sta manifestando per il Paradiso da qualche parte il fuoco si è appiccato. Meglio tardi che mai.
In realtà i Luoghi del Cuore sono stati la vetrina che ha rimesso sotto gli occhi del pubblico questo “luogo” speciale. Speciale per gli amanti della storia del Novecento, speciale per i cultori del buon gusto, speciale soprattutto per noi di Anzio. Il Paradiso è ora molto più conosciuto di prima e ciò grazie anche a cinquemilasettantacinque semplici persone che hanno dimostrato di amarlo mettendo una semplice firma in un modulo del FAI. E già solo per questo atto d’amore vanno rispettate.
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