Lunedì 24 ad Anzio l’incontro con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food

[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Si svolgerà lunedì 24 giugno dalle 18,30 presso le sale della fattoria didattica “Riparo” di Anzio, in via Oratorio di Santa Rita n°2, “Anzio incontra Carlo Petrini. In dialogo con noi e con la Laudato si’ di papa Francesco”, a cura del Vicariato territoriale di Anzio, della Caritas della diocesi di Albano, dell’ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, della stessa cooperativa “Riparo”, della Comunità Laudato si’ e di Slow food.
L’evento è il quarto appuntamento ospitato nella città di Anzio per parlare di temi di attualità che coinvolgono le coscienze e le azioni di istituzioni, associazioni e cittadini, dopo i convegni del 2018 con l’arcivescovo metropolita di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, già presidente di Caritas italiana, sul tema “Immigrati – Immigrazione” (25 settembre) e con il giornalista Paolo Borrometi, autore di numerose inchieste sulla criminalità organizzata, e per questo sotto scorta, sul tema “Mafia e legalità” (22 novembre) e, nel corrente anno, con monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia accademia delle Scienze, ed Enrico Fontana, responsabile nazionale dell’ufficio Economia civile di Legambiente “Sulla cura della casa comune” (13 febbraio).
Carlo Petrini, gastronomo, sociologo, scrittore e attivista italiano è il fondatore di Slow Food, un’associazione internazionale no profit, presente in 150 Paesi nel mondo, impegnata a ridare il giusto valore al cibo nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti. Petrini è anche, insieme al vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, fondatore delle Comunità Laudato si’, un movimento di pensiero e azione impegnato a diffondere le idee e le pratiche dell’omonima enciclica di papa Francesco.
«Carlo Petrini – spiega don Andrea Conocchia, vicario territoriale di Anzio – è una persona che ha portato cambiamenti profondi nel suo modo di vivere alla luce del rispetto di se stessi e del creato, e che ci può regalare una testimonianza autentica e forse provocatoria a partire dall’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. La nostra città di Anzio può crescere e migliorare anche grazie ad ospiti come Carlo».

DIOCESI DI ALBANO
Ufficio per le Comunicazioni Sociali