[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”]La prima attività dimostrativa a fine giugno nella zona costiera di Anzio[/sg_popup]

Le aree a rischio del Lazio saranno presto monitorate dai droni. E’ questo l’obiettivo del nuovo progetto “Utilizzo sperimentale di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) per il monitoraggio e la tutela del territorio della Regione Lazio”, che sarà realizzato sulla base del protocollo stipulato nei giorni scorsi tra il Consiglio regionale del Lazio e la società specializzata romana U-Avitalia. In pratica, tramite il volo di un drone dotato di sofisticati sensori, saranno acquisiti dati e immagini di alcune aree a rischio del territorio regionale. Per quanto riguarda le zone a rischio sismico, è prevista la rilevazione termica, la mappatura e la classificazione dello stato di conservazione delle coperture in amianto. In programma anche la rilevazione e il monitoraggio di fenomeni franosi e di rischio idraulico, oltre alla rilevazione e al monitoraggio dello stato di tratti della costa del territorio regionale a elevato rischio erosione. Il protocollo d’intesa, che non prevede oneri finanziari per la Regione, è stato sottoscritto da Sergio Pirozzi, presidente della XII Commissione, e dal presidente di U-Avitalia, Donatello Gianni. La prima campagna di voli interesserà la zona costiera di Anzio e sarà avviata entro la fine di giugno.

Queste attività di monitoraggio con droni rientrano nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla tutela del territorio e la mappatura del rischio approvata dalla XII Commissione del Consiglio regionale del Lazio. La società U-Avitalia si è resa disponibile ad effettuare a titolo gratuito, avvalendosi dell’apporto tecnico della società Aerodron di Parma, un’attività sperimentale volta a dimostrare le potenzialità di utilizzo dei SAPR in queste attività di monitoraggio e tutela del territorio. I voli di rilevamento saranno effettuati utilizzando un “senseFly eBee”, drone ad ala fissa per rilievi aerofotogrammetrici, pesante solo 700 grammi, con quasi 45 minuti di autonomia e gran resistenza al vento, capace di effettuare rilievi fino a 1.000 ettari in un singolo volo. Questo drone è dotato di una camera fotografica da 22MP, in grado di riprendere immagini con una risoluzione a terra fino a 3 cm per pixel, utilizzabili per il monitoraggio del territorio e delle coste e per la mappatura delle coperture in fibrocemento contenenti amianto.

“Questo progetto è particolarmente importante per il Lazio, perché permetterà di agire finalmente in maniera incisiva sui grandi rischi nella nostra Regione”, ha dichiarato il presidente della XII Commissione, Sergio Pirozzi, “facendone un modello da imitare, grazie all’utilizzo delle più innovative tecnologie”.

“Siamo lieti di avviare questa collaborazione con la Regione Lazio, che fornirà dati di grande precisione sulle aree a rischio”, ha sottolineato il presidente di U-Avitalia, Donatello Gianni. “Questa iniziativa avrà uno scopo dimostrativo, al fine di proporre successive attività che vedano l’impiego di droni a favore dei Comuni della Regione, ad esempio per la pianificazione urbanistica, la preservazione del demanio, la tutela del territorio per i rischi idrogeologici e gli interventi di prevenzione per eventuali catastrofi naturali. I dati raccolti consentiranno alle Autorità locali di pianificare gli interventi a tutela del territorio contro l’erosione costiera ad Anzio in modo tempestivo e con maggiori economie”.