Ho portato in Consiglio Comunale questa interrogazione sul Porto e sulla società Capo d’Anzio. L’argomento annoia molte persone perché se ne parla, senza venirne a capo, da decenni, ma resta una delle questioni più serie che interessano la città e dall’inizio della nuova consiliatura non se ne era mai parlato, se non in maniera indiretta e superficiale in occasione dell’approvazione consolidato in cui si votava il bilancio della Capo d’Anzio.
Nel testo c’è un breve riassunto della ventennale vicenda. Ringrazio il sindaco per aver dato delle risposte immediate direttamente in consiglio, aspetto in maniera scritta alcuni approfondimenti, ma intanto la città può tornare ad avere alcune informazioni rilevanti.
Intanto il bando di gara è andato deserto: viste le incertezze societarie gli operatori che avevano manifestato interesse si sono tirati indietro;
Sulle quote del socio privato il tribunale ha rigettato la richiesta di sequestro da parte del Comune. Marinedi avrebbe fatto ricorso, quindi permane una situazione di contenzioso.
Non solo, a quanto pare lo scorso febbraio questo avrebbe trasferito le sue quote, o gran parte di queste, ad un’altra società di sua proprietà. Operazione dalla dubbia legittimità.
L’amministrazione starebbe valutando, previa approvazione del Consiglio Comunale, di sospendere i contenziosi col socio privato e ricominciare a collaborare con nuovi patti parasociali, in cui il Comune, con il 61% possa decidere in piena autonomia sul futuro del Porto.
La situazione, insomma, si complica ogni giorno di più. A mio parere è necessario e urgente dar seguito all’ordine del giorno votato in regione pochi mesi fa, all’unanimità, ed aprire seriamente il tavolo tecnico annunciato.
La Mozione
Al Sindaco di Anzio
Candido De Angelis
OGGETTO: Interrogazione a risposta su scritta su situazione Porto e Capo d’Anzio
PREMESSO CHE:
-Nel 1999 il Comune delibera la costituzione della società Capo d’Anzio spa per la realizzazione del nuovo porto turistico e commerciale. Tale società deve avere capitale pubblico: il 61% delle quote era destinato al Comune e il restante 39% ai cittadini;
-Nel 2004 per decisione del Consiglio Comunale, il 39% delle quote passano ad Italia Navigando, società interamente pubblica e incaricata di progettare, finanziare e realizzare porti facente capo al Ministero del Tesoro;
-Nel 2005 viene firmato l’Accordo di programma tra Regione Comune per la realizzazione del progetto ;
-Nel 2011 viene firmata la concessione demaniale in favore della Capo d’Anzio per la realizzazione del Porto e bandita la prima gara europea in project financing che va deserta l’anno successivo;
-Attraverso una scissione societaria di Italia Navigando, il 39% delle quote della Capo d’Anzio va alla società Mare 2 spa che fa capo a Renato Marconi, ingegnere che deteneva già il 3% delle quote societarie di Italia Navigando: la Capo d’Anzio non è più a capitale interamente pubblico;
-Il 12 luglio 2012 il Consiglio Comunale all’unanimità impegna il Sindaco a mettere in atto tutte le azioni per far riacquisire al Comune il 39% delle quote al valore nominale sulla base dei patti parasociali firmati con Italia navigando (articolo 8), secondo i quali, se non fossero arrivati ad un anno dalla concessione i finanziamenti, il pacchetto sarebbe tornato in mano al Comune;
-Nel febbraio 2014 il collegio di vigilanza e controllo dà parere favorevole alla richiesta di inversione del cronoprogramma dei lavori. La Capo d’Anzio avrà, inoltre, ulteriori 12 mesi per l’ultimazione dei lavori;
-L’inversione del cronoprogramma prevede la realizzazione del Porto, nel suo layout complessivo, con la decurtazione di 20 milioni di euro di opere pubbliche, attraverso tre fasi: messa in operatività dell’esistente, adeguamento darsena nord, e realizzazione del nuovo bacino a sud. I lavori non sono più affidati in project financing ma attraverso il finanziamento diretto della società;
CONSIDERATO CHE:
-Ad inizio febbraio 2019 veniva pubblicato sulla G.U.U.E. serie S-25 del 5/2/2019 e sulla Gazzetta Ufficiale V Serie Speciale – Contratti Pubblici n. 16 del 6/2/2019 il Bando di Gara a procedura aperta, ai sensi degli artt. 60 e 114 e ss. del D. Lgs. n. 50/2016 per l’affidamento dell’appalto per l’esecuzione dei lavori per l’“adeguamento Darsena Nord del Marina di Capo d’Anzio” (fase II del progetto relativo all’ampliamento del Porto Turistico di Anzio);
-Il 13 febbraio il tribunale di Roma, con sentenza n. 3347/2019 ha disposto il trasferimento, da Marinedi S.r.l. al Comune di Anzio, delle azioni rappresentative del 39% del capitale sociale della Capo d’Anzio S.p.A., al valore nominale delle stesse, pari ad euro 27.300,00 ed ha condannato la Marinedi al rimborso delle spese di lite;
– Si è appreso a mezzo stampa che in sede di audizione in Regione Lazio, il socio privato avrebbe annunciato ricorso rispetto alla sentenza n. 3347/2019 del 13 febbraio del tribunale di Roma;
-Il 27 marzo veniva prorogato il bando di gara così come riportato sulla sezione “Amministrazione Trasparente” del sito del società marina di Capo d’Anzio a firma dell’amministratore delegato della stessa, con scadenza al 13 maggio e apertura delle buste al 20 maggio;
-Il TAR del Lazio con sentenza n.8806 del 10 luglio 2017 ha espresso il principio secondo cui “in ogni caso, la proroga di un termine (definito come perentorio dalla stessa lex specialis) può essere accordata soltanto in pendenza del termine stesso, ma non dopo la sua scadenza”
-Ad oggi non ci sono comunicazioni su ulteriori proroghe o ritiri sulla sezione “Amministrazione Trasparente” della società Marina di Capo D’Anzio;
-La società è senza Presidente dall’ottobre 2018: questa, in virtù dei vecchi patti parasociali è gestita di fatto dall’amministratore delegato nominato dal socio privato;
SI CHIEDE SI SAPERE, A RISPOSTA SCRITTA:
-Perché non è stato nominato il Presidente della Capo d’Anzio spa, carica vacante da mesi e che secondo i vecchi patti parasociali è nominato dal socio pubblico;
-Che ne è stato del bando di gara scaduto il 13 maggio scorso;
-Aggiornamenti sui tempi del procedimento giudiziario amministrativo in merito al ricorso del socio privato Marinedi srl, sul quale era attesa sentenza del Tar del Lazio nel maggio scorso
-Quali strategie sta mettendo in campo l’Ente per reperire la copertura della quota del finanziamento dei lavori spettante da bando di gara alla Capo d’Anzio spa, pari ad 1/3 del totale (circa € 7mln), qualora il ricorso del socio privato venisse rigettato e fosse confermato il riacquisto delle quote al valore nominale;
Luca Brignone, Alternativa per Anzio