Augusto Falessi, dipendente comunale di Nettuno che oggi era a pesca nella spiaggia del Poligono militare, ha salvato la vita ad un giovane che stava affogando al largo di Torre Astura, nella zona tra Artale e Bottego. E’ merito suo se il ragazzo di Nettuno è vivo e la vicenda ha avuto un lieto fine. Tutto ha inizio attorno alle 10 di stamattina, quando il pescatore vede qualcuno agitarsi in acqua e gridare per chiedere aiuto. La spiaggia a quell’ora era semideserta. A riva c’era soltanto una donna, la mamma del malcapitato, che non sapendo cosa fare si guardava attorno disperata.
“Dopo essermi accorto di quello che stava accadendo – racconta Augusto – mi sono tuffato per raggiungere il bagnante, che non riusciva a riavvicinarsi ed era trasportato sempre più al largo dalla corrente, che stamattina era fortissima. Quando sono arrivato vicino a lui era nel panico totale, aveva bevuto parecchio e non aveva più le forze per stare a galla. Gli ho allungato il bastone che reggeva la mia canna da pesca e che mi ero portato dietro per aiutarlo ma la corrente era troppo forte ed eravamo sempre fermi allo stesso punto. Ci sono stati dei momenti in cui ho temuto il peggio ed ero davvero in difficoltà. Non c’era nessuno con me, che potesse darmi ausilio. Finché non ti trovi a vivere una situazione del genere non credi che possa essere così dura da affrontare. Poi piano piano sono riuscito a trascinarlo verso di me, e la fortuna ha voluto che trovassimo una secca che ci ha permesso di rifiatare e raccogliere energie per riavvicinarsi alla terra. Mi sono preso un grande spavento ma sono felice di aver aiutato questo ragazzo”. Una storia che possiamo raccontare, senza dimenticare che nel mare aperto, senza gli assistenti di salvataggio, bisogna usare la massima prudenza.