La II sezione penale della Cassazione ha confermato che quello dei Fasciani è un clan mafioso. La Suprema Corte ha infatti respinto i ricorsi di 10 dei 12 imputati confermando di fatto le sentenze dell’Appello bis, che aveva reintrodotto la mafia. Il collegio giudicante presieduto da Giovanni Diotallevi.
Con questa sentenza la Cassazione ha cristallizzato la matrice mafiosa del clan Fasciani, confermando l’impianto accusatorio del secondo grado. Le accuse per gli imputati sono a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, droga, usura ed estorsioni.
In particolare le condanne sono
E’ la seconda volta che la Cassazione si esprime sul processo al clan del litorale. Il 26 ottobre 2017 la Suprema Corte aveva annullato con rinvio le condanne, disponendo di fatto un Appello bis per valutare l’esistenza della mafia che nel precedente secondo grado era caduta. Con la sentenza di oggi diventano definitive condanne per circa 140 anni.
“E’ una sentenza storica – ha commentato la sindaca di Roma Virginia Raggi, presente in aula – Per la prima volta è stato affermato in modo chiaro che a Roma c’è stata e c’è la mafia. Per iniziare la cura bisogna riconoscere la malattia. Adesso Ostia può voltare pagina e alzare la testa”. “Lo Stato c’è e l’amministrazione c’è – ha aggiunto – Oggi con me c’è Federica Angeli che non si è piegata”.
L’avvocato Giulio Vasaturo, avvocato di parte civile per Libera nel processo al clan Fasciani, ha sottolineato che “è la prima volta che la Cassazione riconosce la mafia Roma. Non era mai accaduto nemmeno ai tempi della banda della Magliana”. “La sentenza di condanna del clan Fasciani segna un nuovo corso della giurisprudenza – ha aggiunto – vengono riconosciute le mafie autoctone del centro-nord. E’ una sentenza che farà scuola”.
Fonte agenzia adn kronos