Al giornalista Paolo Borrometi, scrittore, Vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italia e Presidente di Articolo 21, stimato professionista “sotto scorta” a causa delle minacce di morte ricevute dalla mafia, il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, nell’ambito delle Celebrazioni per il 76° Anniversario dello Sbarco di Anzio, conferirà il Premio per la Pace. La prima edizione dell’importante evento culturale, intorno al quale è stato pianificato il programma 2020, si terrà domenica 26 gennaio, alle ore 15.00, all’interno della Sala Consiliare di Villa Corsini Sarsina.

“Memoria, pace e giovani: intorno a queste tre parole – afferma il Sindaco, Candido De Angelis – abbiamo avviato, nel 2019, il nostro nuovo progetto per le celebrazioni dello Sbarco, che ha rappresentato una pagina dolorosa per i nostri Padri e per la nostra Città, rasa al suolo durante l’Operazione Shingle. Con l’istituzione del Premio per la Pace, che in questa prima edizione vedrà protagonista il noto giornalista Paolo Borrometi, indichiamo alle giovani generazioni i simboli dell’Italia migliore”.

A breve, insieme alla prima edizione del Premio per la Pace Città di Anzio, sarà ufficializzato il programma delle Celebrazioni per il 76° Anniversario dello Sbarco al quale sta lavorando l’Assessore alle politiche culturali e della scuola, Laura Nolfi, insieme al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri Comunali, all’Ufficio Comunicazione Istituzionale ed alla Segreteria del Sindaco: “Le scuole, i giovani ed i luoghi simbolo dello Sbarco, – comunica l’Assessore Nolfi – saranno al centro del programma delle celebrazioni 2020, che sarà aperto dalla mostra organizzata, con la consueta dedizione e passione, dagli amici dell’Associazione Warriors at Anzio, presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio”.

Profilo biografico di Paolo Borrometi.

Paolo Borrometi, 36 anni, che con entusiasmo ha accolto il premio della Città di Anzio, è laureato in Giurisprudenza, dal primo ottobre 2019 è il Vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italia. Inizia l’attività giornalistica nel 2010 collaborando con il Giornale di Sicilia, per poi passare all’AGI ed a Tv2000, ed è direttore della testata giornalistica LaSpia.it. Dal 21 dicembre del 2017 è il Presidente di Articolo21.

Il 10 aprile del 2018, nell’ordinanza del Gip di Catania, viene reso pubblico il tentativo di attentato di cosa nostra, con particolari agghiaccianti, nei confronti di Paolo Borrometi.

Dal primo luglio del 2013 collabora con l’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) per la provincia di Ragusa. Nel settembre del 2013 fonda la testata giornalistica di inchieste online LaSpia.it. L’attività del sito costa a Borrometi svariate minacce dalla criminalità organizzata ragusana e siracusana.

Da agosto 2014, a causa delle continue minacce e dopo l’incendio della porta di casa, vive sotto scorta dei Carabinieri. Solidarietà gli è stata espressa dalle più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo ha ricevuto al Quirinale e dal Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso che ha più volte manifestato la sua vicinanza al giornalista e lo ha ricevuto a Palazzo Madama, oltre al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni. Il 29 aprile del 2018, a seguito dell’attentato scoperto di cosa nostra ai danni di Borrometi, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata il giornalista, manifestandogli la sua solidarietà ed assicurando la sua preghiera.

Borrometi è editorialista del quotidiano Il Tempo, di Articolo 21 (liberi di…) e di Libera Informazione. Fa parte del gruppo stampa della Fondazione Caponnetto e della Consulta della legalità della Cgil nazionale. La Cgil gli ha riconosciuto la tessera onoraria al Congresso del 2019, così come la Uil.

È presidente di Articolo 21, liberi di… dal 21 dicembre del 2017. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un motu proprio gli ha conferito, il 21 dicembre del 2015, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.

Il Presidente della Regione Sicilia, a nome del Governo, gli ha conferito, il 15 maggio del 2017, la Medaglia d’oro di benemerenza della Regione Siciliana. L’onorificenza gli è stata riconosciuta con la motivazione ufficiale: “per il coraggio e la determinazione nel portare avanti la professione malgrado le innumerevoli minacce ricevute dalle cosche mafiose del suo territorio”. (tratto da Wikipedia).