L’Università Civica di Nettuno sarà genericamente destinata ad attività sociali e quindi smantellata rispetto alle sue finalità. Dopo l’allontanamento, lo scorso anno, del direttore, vincitore di un bando pubblico, Chiara Di Fede e la conclusione della nuova procedura di selezione che vede, ancora una volta, “la poco gradita” Di Fede in testa alla graduatoria, nel Consiglio Comunale di ieri, si è appreso che l’attuale amministrazione non ha ben compreso a cosa siano serviti i corsi della Civica in questi 25 anni di attività. Gli attestati, le lezioni, i convegni, le innumerevoli patenti europee del computer, gli eventi culturali organizzati, che hanno contribuito a migliorare le conoscenze e la formazione di più generazioni di nettunesi, ma anche di tante persone provenienti da altre città, sono stati rimossi, in un colpo solo, nel silenzio assordante del Consiglio Comunale di Nettuno.
È passato soltanto un anno dagli eventi dello Sbarco del 2019, che vedevano il dirigente preposto del Comune, al Forte Sangallo, tessere pubblicamente le lodi dell’allora presidente della Civica, Roberto Fantozzi, del direttore Chiara Di Fede e dell’Università tutta, tornata finalmente attiva ed alla sua mission originale.
Oggi, dopo il lavoro del passato sulle celebrazioni dello Sbarco Alleato, programmato dalle amministrazioni guidate dai Sindaci Marzoli, Chiavetta e Casto, stride vedere Nettuno senza un programma degno di questo nome, con un gap culturale rispetto alla vicina Anzio – che sullo Sbarco ha giustamente coinvolto migliaia di studenti – tornato ad essere imbarazzante e molto difficile da colmare.