L’appello di una mamma: “Non abbandonate i nidi privati. Non distruggete i sogni di una vita”

riceviamo e pubblichiamo

di Eleonora Castaldi

Quanto è difficile restare chiusi in casa anche se ci sono tutte le comodità del nuovo millennio. Quanto è complicato rinunciare alla nostra libertà tanto faticosamente conquistata. Quanto è difficile per noi, ma quanto è difficile per i nostri bimbi? Da un giorno all’altro si sono visti togliere tutto: amici, scuola, attività, parco e giochi all’aria aperta. Per quanto noi genitori possiamo essere bravi a sostituirsi alle educatrici non potremo mai dare loro ciò che sono abituati ad avere andando a scuola. Da mamma mi sono ingegnata in pasta di sale, lavoretti, poesie, compiti e racconti vari, ma posso essere sincera con voi? Mi chiedono ogni giorno delle loro maestre, che siano educatrici del nido o insegnanti di elementari i miei bimbi le cercano di continuo e non perché io sia una cattiva madre o non sia in grado di svolgere il mio lavoro, ma perché è così. Perché sono una mamma che ha sempre lavorato e spera di continuare a farlo anche dopo questa emergenza e ha permesso di farsi aiutare da strutture come l’asilo nido per l’educazione dei figli. La struttura dove vanno i miei bambini non è piccolissima ma neanche una grande azienda. E’ composta da ragazze più o meno della mia età che hanno realizzato il sogno di una vita: quello di lavorare con i bambini e lo hanno fatto da sempre con amore e passione per i miei figli e per tutti gli altri, tanto che loro lo hanno capito e si sentono a casa appena varcano la soglia della scuola.
Ma che fine hanno fatto i bambini nei famosi “Decreti” di Conte? Per quanto io possa essere d’accordo con tutte le misure di prevenzione di precauzioni adottate, con #stateacasa, sono basita che non sì sia assolutamente parlato dei nostri bimbi. Non una parola se non “attiviamo la didattica a distanza” (che poi anche lì ci sarebbe da discutere ma sorvolo)
Per i bimbi del “Limbo” del nido e della prima elementare (ancora troppo piccoli per la distanza con videolezioni) nessun pensiero.
La fortuna di avere maestri ed educatrici che tanto amano il loro lavoro da proseguirlo anche a distanza, e fortunatamente internet e telefono aiutano, non è scontata.
Certo i miei bambini si sentono meno soli con i loro video, messaggi, storie e lavoretti, ma quello su cui lavorare adesso è permettere ai nostri figli di tornare alla vita di prima e se il governo non prende seriamente in considerazione la questione questo non sarà possibile.
Aiuti concreti alle strutture di nido privati potrebbe essere un piccolo inizio, aiuti alle famiglie che devono affrontare un grosso disagio un altro.
In altre regioni si stanno attivando per sospendere utenze alle strutture e/o rimborsare le famiglie che in questo periodo pagano anche parzialmente le rette. Perché purtroppo le strutture saranno obbligate a fare questo se vogliono sopravvivere: chiedere alle famiglie un sostegno anche temporaneo, recuperabile forse in parte nel corso dell’anno che verrà.
E allora da mamma vorrei che la questione possa arrivare a più persone possibili, che tanti possano conoscere ciò che succede alla vita dei nostri bambini e che succederà se non ci sarà un luogo dove “ritornare e riabbracciarci” dopo.
Perché la voce di un singolo spesso non viene udita, ma la voce di molti diventa un grido forte e solo insieme potremmo farcela a sopravvivere e tornare alla normalità. #nonabbandonateci #nonabbandonateinidiprivati…. per l’amore dei nostri bimbi e per la salute mentale di noi genitori.