Discarica di Borgo Montello: Inquinamento della falde, interramento di rifiuti tossici

Inquinamento della falde, interramento di rifiuti tossici e possibili rifiuti seppelliti come normali rifiuti urbani. E’ questa l’inquietante sopsetto che si abbatte sulla discarica di Borgo Montello (Latina), al confine con il Comune di Nettuno, emerse nell’audizione presso la Commissione Regionale Sicurezza Integrazione sociale lotta alla Criminalità presieduta da Filiberto Zaratti. Presenti i vertici di Arpa Lazio, l’assessore all’ambiente del comune di Latina Fabrizio Cirilli e l’ex direttore della discarica, Achille Cester. Come ha ricordato Zaratti: «Dalle dichiarazioni rese in commissione dall’ex direttore della discarica sono emersi fatti inquietanti. Fino alla chiusura del sito “S zero” vi è stata infatti una gestione lassista e poco trasparente che potrebbe aver permesso di interrare rifiuti tossici, industriali, ma anche radioisotopi». Ma durante l’audizione è emersa anche la possibilità che eventuali rifiuti tossici possano essere stati sversati in aree limitrofe al sito S zero – aggiunge Zaratti – considerando che fino al 1994 la discarica è stata uno dei pochi siti Italia autorizzati a smaltire rifiuti industriali». L’ex responsabile della discarica ha inoltre ribadito la pericolosità della situazione: «Se smaltimenti illeciti ci sono stati, i danni sono oramai incancellabili, nel senso che a distanza di così tanti anni quel che di nocivo poteva essere rilasciato nell’ambiente è stato ormai rilasciato”. Cester si è detto favorevole al perseguimento della verità su quanto è accaduto a Borgo Montello da quando, nel 1984, mentre la normativa nazionale stabiliva l’obbligatorietà del corretto smaltimento dei rifiuti industriali, gli interessi criminali fiutavano l’affare dello smaltimento illecito degli stessi. Cester ha ricordato di aver lasciato la direzione della discarica in aperto conflitto con la proprietà. Per l’inquinamento delle falde sono inquisiti: Vincenzo Rondoni, Bruno Landi e Nicola Colucci, i primi due rispettivamente presidente del CdA e amministratore delegato di «Ecoambiente», il terzo imprenditore che insieme ai fratelli gestisce larga parte del ciclo dei rifiuti in Italia. Gli scavi per la ricerca dei fusti tossici nell’invaso denominato «S zero» partiranno nel mese di agosto, ma a questo punto ci si attende di trovarvi di tutto in quell’area. Ma anche negli altri invasi dell’enorme discarica pontina. Dare il via agli scavi è un atto che restituisce credibilità alle istituzioni e dà speranza ai cittadini affinché si faccia luce su una vicenda al centro di molti misteri. Basti ricordare le dichiarazioni di pentiti del Casalesi che hanno riferito con dovizia di particolari il business dello smaltimento di rifiuti nella provincia di Latina. Durante l’audizione in commissione tra le varie problematiche affrontate  è emersa anche la richiesta delle associazioni ambientaliste di far costituire parte civile la Regione Lazio nel procedimento a carico di Colucci Nicola e altri relativo all’inquinamento delle falde acquifere di Borgo Montello. “Le chiedo pertanto – si legge nella lettera che il Presidente  Zaratti ha inviato alla Polverni – di avviare le procedure di costituzione di parte civile nel procedimento penale  relativo le falde acquifere di Borgo Montello che si terrà il prossimo 8 ottobre al tribunale di Latina davanti al gup Guido Marcelli”.