Richiesta di dichiarazione di “disastro ambientale” di tutti i Comitati di quartiere di Aprilia, nel cui territorio il 9 agosto scorso si è sviluppato il gravissimo incendio nell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti gestito dalla Società LOAS Italia S.r.l.
Ed esposto alla magistraturae alle forze dell’Ordine perchè vengao avviate puntuali indagini sulla situazione ambientale del territorio. “Siamo pronti a costituirci parte civile in qualsiasi procedimento ne emerga” dicono i cittadini esaperati.
Riuniti in assembea i Comitati, che rappresentano i cittadini di tutte le zone di Aprilia, denunciano “la difficile e grave situazione del nostro territorio, oberato da impianti industriali insalubri, non solo legati al ciclo dello smaltimento dei rifiuti, ai quali si aggiungono sversamenti illegali nei fossi naturali; incendi di varia natura che si susseguono in modo continuativo; strade e meravigliose campagne sommerse da cumuli di immondizia e da discariche abusive mai bonificate, con pesante impatto sulla salute dei cittadini”.
Ma l’incendio alla LOAS ha fatto da stura a tutte le preoccupazioni, l’allarme, la rabbia – dicono – dovute a segnalazioni precedenti “più volte oggetto di denunce ed esposti rivolti alle amministrazioni locali ed alle Istituzioni competenti, rimasti ad oggi senza esito alcun esito”.
Ora nessuno intende attendere oltre: i cittadini di Aprilia e i Comitati di quartiere, ormai fanno corpo unico per fare sentire la loro voce. In un documento denunciano in modo puntuale l’ultimo disastro ambientale, con i dati di Arpa Lazio che segnalano “altissimi valori di emissioni di Tetracloro- dibenzo – diossina (Tcdd), associata a idrocarburi policiclici aromatici, concentrazioni di tali sostanze nocive per la salute e per l’ambiente in misura nettamente superiore ai limiti di legge”.
E con grande preoccupazione indicano i dati di un’indagine epidemiologica della Asl di Latina, che evidenzia “nel territorio una severa incidenza di malattie oncologiche in percentuale ben superiore alla media nazionale”.
L’esposto firmato dai presidenti di tutt i Comitati di quartiere di Aprilia – pronti a costituirsi parte civile in ogniprocedimento che ne possano scaturire, con rischiesta di risarcimento danni – è stato inviato al Procuratore della Repubblica di Latina Giuseppe De Falco, al Prefetto di Latina Maurizio Falco e al Procuratore Antimafia di Roma Federico Cafiero De Raho oltre che a tutte le forze dell’Ordine.
Ma anche alle massime autorità dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica Mattarella al Presidente del Consiglio Conte, al ministro dell’Ambiente Costa e poi al Presidente della regione Lazio, Zingaretti, al quallo della provincia di Latina Medici, al sindaco di Aprilia Terra.
Il 5 settembre inoltre si terrà ad Aprilia una manifestazione sul tema. Uno degli obiettivi è di creare un coordinamento dei Comitati di tutte le zone interessate sia della provincia di latina che di quella di Roma, come Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia