Fondi “Decreto Ristori”: le categorie che ne beneficieranno

Una sintesi del DECRETO RISTORI approvato dal Governo Conte

– 2,4 miliardi di contributi a fondo perduto per le attività soggette a restrizioni e/o chiusure. Chi ha già ottenuto il ristoro previsto dal decreto Rilancio si vedrà accreditare la nuova somma, direttamente sul conto corrente, entro metà novembre. Chi farà domanda per la prima volta dovrà compilare la procedura online dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate e riceverà il ristoro entro metà dicembre.

– Il requisito fondamentale è il seguente: bisogna aver subito in aprile un perdita di fatturato pari ad almeno 1/3 rispetto allo stesso mese del 2019. Hanno diritto al ristoro gli esercizi aperti dopo il primo gennaio 2019, indipendentemente dalla perdita di fatturato. L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 rispetto a quanto previsto con il decreto Rilancio, in funzione del settore di attività dell’esercizio. Gli importi, quindi, sono maggiorati da uno a quattro volte rispetto all’importo precedente.
In ogni caso il contributo non può essere superiore a 150mila euro.

– Alcuni esempi delle percentuali del ristoro.  – 400% discoteche, sale da ballo night-club e simili; – 200% attività di intrattenimento, cultura, spettacolo, sport e giochi, cinema, teatri, sale da concerto e altre strutture artistiche, organizzazione di convegni e fiere, catering per eventi, banqueting, organizzazione di feste e cerimonie, palestre, stadi, piscine, impianti sportivi, club sportivi, enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi, parchi di divertimento e parchi tematici, sale giochi e biliardi, altre attività di intrattenimento e di divertimento, centri benessere, stabilimenti termali, ristorazione e turismo, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence;
– 150% bar, gelaterie, pasticcerie, esercizi senza cucina – 100% altre categorie

– 1,6 miliardi per nuove 6 settimane di cassa integrazione Covid da utilizzare tra il 16 novembre e il 31 gennaio da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di cig e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività.
– Esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021.
– Credito d’imposta sugli affitti per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato.
– Proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio
– Cancellata la seconda rata dell’Imu (con scadenza 16 dicembre) per tutte le attività interessate dalle restrizioni
– Indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo
– Proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo
– 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator
– 100 milioni per editoria, fiere e congressi
– 100 milioni per il sostegno al settore alberghiero e termale
– 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere
– 2 nuove mensilità di Reddito di emergenza
– Indennità da 800 euro per i lavoratori del settore sportivo
– 50 milioni per lo sport dilettantistico
– 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura
– Fondi per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia.

Roberto Alicandri