12 luglio ore 6,30 del mattino nel tratto di mare davanti a Scacciapensieri a Nettuno, una piccola paranza bianca pesca tranquillamente a strascico a 150 metri dalla riva e a 10 metri dalla barriera soffolta. Passa e ripassa più volte, tanto a quell’ora controlli non ce ne sono. Il tratto di mare di fronte a Nettuno è diventato un vero e proprio far west della pesca a strascico. Oltre alle reti trainate illegalmente ci sono alcuni pescatori che, ormai quasi quotidianamente, vanno a recuperare le nasse calate la sera prima vicino alla costa. Soprattutto all’alba il tratto di mare di fronte alla nostra costa diventa territorio di nessuno e sempre più pescatori senza scrupoli vanno a pescare a strascico malgrado sia espressamente proibito entro le tre miglia dalla costa. La pesca a strascico praticata a poche centinaia di metri dalla riva devasta l’ecosistema marino. Occorre un impegno straordinario per garantire il rispetto delle leggi contrastando il più possibile in maniera efficace e costante tutte le forme illegali di pesca che finiscono con il tramutarsi in un autentico saccheggio di un patrimonio che appartiene all’intera collettività e che merita di essere conservato per assicurare la sopravvivenza della meravigliosa biodiversità del Mediterraneo per sé stessa e per le generazioni future.