Tempestini, “Spiragli di Luce”: integrazione disabili, con il covid è più difficile, per il Comune le associazioni sono trasparenti

Nettuno- Gli anni nuovi iniziano sempre con i buoni propositi, fin da quando si è piccoli, si rimanda l’essere migliori sempre al nuovo anno… Poi, però, ti imbatti in persone che non hanno bisogno di buoni propositi, o di nuovi anni, perché hanno fatto della loro vita, una continua azione volta a migliorare l’esistenza degli altri, di quelli meno fortunati di noi, ed è un privilegio conoscerle. Tra questi incontri fortunati, in quest’inizio d’anno così complicato, c’è sicuramente quello con Elisa Tempestini, che con la sua associazione “Spiragli di Luce”, punta ad un’integrazione sociale dei portatori di Handicap, mettendo in campo mille iniziative volte alla realizzazione di questo progetto.

Non c’eravamo mai viste io ed Elisa, ci siamo conosciute tramite facebook ( da cui ogni tanto qualcosa di buono viene fuori) e ci siamo date appuntamento per un caffè. Io volevo saperne di più della sua associazione nata nel 2006, che attraverso lo sport e le attività socio-culturali, fà vivere a queste persone delle esperienze uniche, volevo sapere come si è affrontato questo periodo d’emergenza.
Elisa mi ha catturata subito. Avrei potuto anche non sentire le sue parole, avrei potuto capire tutto guardando solo i suoi occhi… diventano grandi quando mi racconta della nascita dell’associazione, delle iniziative intraprese e dei risultati ottenuti negli anni. Il trofeo “Città di Nettuno” ad esempio, una gara podistica che è diventata un appuntamento fisso per il nostro territorio, o dei campi estivi con i suoi ragazzi, dove sport, divertimento e socializzazione fanno da filo conduttore, oppure quando mi descrive i diversi laboratori culturali messi in piedi per far diventare fattiva l’integrazione dei ragazzi. Un lavoro enorme, messo in campo esclusivamente per fare del bene, senza nessun ritorno, a tanti sembrerà incredibile…
Poi, però, gli occhi di Elisa cambiano espressione. Quando le chiedo com’è stata affrontata questa pandemia, che ha sconvolto la vita di tutti, quali iniziative sono state adottate, che supporto ha ricevuto l’associazione dalle istituzioni locali, il suo sguardo si fa amaro.
Mi racconta che, in realtà, gli unici aiuti concreti arrivano dal privato, in particolare dall’Associazione Porfiri. Negli anni dalle istituzioni di supporto ne è arrivato veramente poco.
La disabilità, come accade spesso, è stata usata quasi sempre dai Sindaci e dagli assessori che si sono succeduti come una vetrina dove mostrarsi durante le occasioni ufficiali per raccogliere consenso, ma con un impegno concreto quasi nullo. L’unico periodo, prosegue Elisa, in cui ha avuto la speranza che la situazione potesse cambiare, è stato quando alla guida dell’assessorato arriva l’avvocato Simona Sanetti, che inizia a far collaborare le associazioni del terzo settore attraverso dei tavoli programmatici, volti ad efficientare e ad implementare il lavoro sul territorio. Sappiamo tutti, però, che è durata poco. Le buone iniziative intraprese in quel breve lasso di tempo, sono state abbandonate e mai più riprese.

Le chiedo, allora, di raccontarmi come va adesso, se con la nuova giunta e soprattutto con l’assessore Noce, si sta cercando di fare qualcosa, pur comprendendo le difficoltà dell’associazionismo in questo momento. L’espressione di Elisa non cambia, mi racconta che per questa amministrazione è come se le associazioni del territorio fossero trasparenti, mi dice che dall’assessore di riferimento non sono mai stati contattati, che in questo periodo di allerta, certo, non si possono fare incontri, ma che qualcosa concertando le associazioni con il comune, poteva essere fatto, anche solo per fare sentire alle famiglie la vicinanza, e invece, ancora una volta, queste persone sono state lasciate sole.
Ci stiamo per salutare io ed Elisa, abbiamo finito il nostro caffè. Nel suo sguardo, però, torna il sorriso e l’entusiasmo. ” Lo sai” mi dice ” con i fondi della regione Lazio e la collaborazione dell’ASD OUTRIDGER SUP, quest’estate parte il progetto Kajak, Spiragli di Luce porterà i ragazzi a Ventotene per cinque giorni!” e la vedo ridere anche se porta la mascherina.

Le persone come Elisa e chi collabora con loro, sono così, non aspettano, non delegano, non hanno bisogno di buoni propositi. A quelli come voi va il mio e sono sicura quello di tanti altri, infinito grazie. Buon 2021.

E.M.