Nettuno. Bando unico per la gestione delle spiagge libere per migliorare la fruibilità e regolamentare il settore. Lo chiedono Alicandri, Federici e Taurelli

Bando unico per la gestione delle spiagge libere per migliorare la fruibilità e regolamentare il settore.

L’estate è dietro alle porte ed anche sulla gestione delle spiagge libere l’amministrazione Coppola è in colpevole ritardo. L’anno scorso non dimentichiamo che la fruizione di tali spazi demaniali non è stata consentita fino a stagione inoltrata proprio a causa delle profonde divisioni presenti in maggioranza e per l’assoluta mancanza di programmazione. Anche quest’anno perciò si rischia di far ritrovare i nostri concittadini ed i turisti nelle stesse condizioni di incertezza. Obbligando quindi la scelta verso gli stabilimenti a pagamento, creando una evidente sperequazione sociale nella fruizione delle spiagge. Sarebbe interessante sapere tra consiglieri con deleghette, super esperti, dirigente ed assessore al demanio (che è il sindaco Coppola) quali sono i progetti in campo, anche perché, ovviamente, se mai ci fossero, i progetti non passano in commissione e restano nelle segrete stanze. Da parte nostra pensiamo che visto il prosieguo del periodo pandemico si potrebbe immaginare ad un sistema unitario e centralizzato di gestione, totalmente comunale, che mediante una unica cooperativa copra tutti gli spazi demaniali delle cosiddette spiagge libere. Questo renderebbe possibile da una parte mediante una unica app una gestione più efficiente, evitando assembramenti e dall’altra darebbe lavoro ad una serie di “spiaggini” che oltre al periodo estivo retribuito in seguito si troverebbero a percepire una indennità di disoccupazione che coprirebbe alcuni mesi successivi. Il comune potrebbe semplicemente fare un unico bando ed inserirvi il sistema di gestione e controllo della spiaggia con relativo salvamento predisponendo una serie di torrette in legno amovibili. Nel bando poi potrebbero essere inseriti anche corsi invernali di abilitazione per i brevetti necessari alla professionalizzazione dei ragazzi del territorio. Come succede d’altronde in molti litorali a forte tradizione ricettiva. In tal modo sarebbe anche più semplice e trasparente l’uso del probabile contributo regionale finalizzato che l’anno scorso si è disperso nel calderone “emergenza covid” senza un evidente risultato turistico ed economico per la nostra città.

Roberto Alicandri
Marco Federici
Antonio Taurelli