Anzio e Nettuno in ginocchio davanti al Vortice “Poppea”: fognature in tilt!

Pubblicato su You Tube il video sugli allagamenti che hanno colpito i comuni di Anzio e Nettuno e che hanno riportato alla luce evidenti problemi di smaltimento idraulico delle acque grigie.

Nettuno(RM). Le recenti precipitazioni di questi giorni hanno riacceso il dibattito sull’ urbanizzazione e cementificazione indiscriminata del nostro territorio, non solo locale.
Mi riferisco in particolare alla capacità di smaltimento idraulica in relazione all’espansione urbana e al consumo di suolo.
Gran parte della rete principale fognaria dei nostri comuni è stata progettata  in relazione alla popolazione residente del 1970. Lo sviluppo urbano avvenuto negli anni successivi, con  la cementificazione, il consumo di suolo e l’aumento della superficie impermeabile dovuto alle nuove costruzioni, alle strade, ai parcheggi, hanno messo in crisi quelle reti fognarie. Basta quindi un violento acquazzone estivo o piogge consistenti , come quelle di questi giorni , per mettere sotto pressione la rete, insufficiente a smaltire in tempi rapidi l’acqua che si riversa. Avviene così che i tombini saltano, le caditoie, anche pulite, non ricevono, e l’acqua anziché venir smaltita, si riversa per le strade ed allaga i punti più bassi, arrecando danni alle cose pubbliche, in primis alle strade, che nel giro di pochi giorni fanno la fine di un puzzle in fase di smontaggio. 
Non solo, quando si verificano queste ondate di piena, le acque grigie e nere, insieme raccolte, sorpassano la portata massima degli stabilimenti di depurazione, causandone il “blocco”: il risultato finale è scontato e prevede il passaggio del refluo non trattato direttamente nelle acque perenni(mari e fiumi), attraverso gli scolmatori, con buona pace del rispetto ambientale.

Ma perché la programmazione urbana non segue l’adeguamento delle reti?  In fin dei conti  quando si realizzano nuovi edifici si pagano gli oneri di urbanizzazione, che a rigore dovrebbero finanziare le opere pubbliche, tra cui le fognature, e renderle adeguate alle nuove necessità.
Purtroppo , causa la riduzione dei finanziamenti ai Comuni, per legge  è stato stabilito, su proposta dell’ Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), l’utilizzo dei proventi degli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente. Ovvero è consentito utilizzare fondi destinati agli investimenti, quali l’adeguamento delle  fognature, per  pagare stipendi o spese di ordinaria amministrazione oppure servizi . Una vera e propria distrazione di fondi legalizzata.

Ci si mette anche la politica e l’ignoranza. Considerato che le reti fognarie viaggiano nel sottosuolo, risultando invisibili al cittadino(tranne quando si verificano questi acquazzoni), difficilmente questi lavori pubblici portano voti, gli amministratori preferiscono destinare quei fondi per opere che si vedono e che richiamano l’attenzione dei cittadini, quali nuove sistemazioni stradali, giardini pubblici o illuminazioni. Purtroppo, oggi conta più ciò che appare, rispetto a ciò che serve, salvo accorgerci dopo che ciò che si doveva fare non è stato fatto a tempo debito.