“Nel Lazio, nel secondo trimestre dell’anno in corso, gli occupati (2,288 milioni) diminuiscono dello 0,4% nel confronto con lo stesso periodo del 2011. Al pari della media italiana, si segnala un forte incremento del numero di disoccupati che, rispetto all’anno precedente, cresce del 39,4% e raggiunge le 251 mila unità. Anche per la regione, parte dell’aumento delle persone in cerca di occupazione è dovuto all’ingresso nel mercato del lavoro della componente inattiva, che scende a 1,276 milioni e fa registrare una contrazione del 3,6%. Il tasso di occupazione diminuisce di 0,5 punti percentuali e si porta al 59,6% e quello di inattività si attesta al 33,8%, in calo di 1,4 punti percentuali. Infine il tasso di disoccupazione sale al 9,9%, in rialzo di 2,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2011”. Questi i dati del centro studi di Unindustria e Confindustria Lazio.
Imprese, Unioncamere: in estate +0,10% Lazio e +0,08% Roma, in calo rispetto 2011
Nel Lazio, nel periodo compreso tra luglio e agosto 2012 il tasso di crescita del numero delle imprese ha registrato un incremento dello 0.10%. A fronte, infatti di 4.896 cessazioni sono state 5.535 le nuove iscrizioni nel registro delle imprese della Camera di Commercio con un saldo di 639 imprese in più. E’ quanto si evince dai dati resi noti da Unioncamere elaborati da Infocamere. A livello regionale a registrare il tasso di crescita maggiore è stata Frosinone con un +0.25% ed un saldo attivo di 117 nuove imprese. Segue Latina con un + 0,16% e 91 imprese in più. La Capitale registra un tasso di crescita dello 0,08% con un saldo attivo di 378 imprese. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, però, la crescita registrata è comunque inferiore sia a livello nazionale, che regionale e locale. Il Lazio, infatti, nello stesso periodo del 2011 aveva un tasso di crescita pari a +0,36% contro il + 0.10% di quest’anno e anche le città laziale registrano la stessa tendenza con Roma che aveva registrato un + 0,40% contro lo 0,08% di quest’anno. “La crisi sta progressivamente erodendo la capacità di resistenza di tantissime nostre imprese, anche se non spegne la voglia d’impresa di tanti italiani – ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – L’elevato numero di cessazioni e, soprattutto, il rallentamento della dinamica espansiva registrato nelle regioni settentrionali nel periodo estivo, suona come un campanello d’allarme delle condizioni difficili in cui sta vivendo il Paese e dello stato d’animo di incertezza dei nostri imprenditori. In questo contesto, si rendono ancora più urgenti le misure per la crescita che il Governo ha in programma di attuare”. (ansa)