Si è svolto questo pomeriggio l’incontro organizzato dalla sezione ANPI di Anzio e Nettuno, dedicato al ricordo di Antonio Picchioni e Giovanni Usicco, uccisi dalle truppe tedesche che occupavano il nostro territorio nel 1943. Ha aperto il momento di ricordo in via della Resistenza Nettunese la presidente della sezione, Leda Cochi, che ha sottolineato come l’impegno dell’ANPI sarà quello di portare nella scuole locali la storia di questi due concittadini uccisi, per consegnare alle nuove generazioni il ricordo di un periodo e di un evento che ha segnato profondamente una famiglia e tutta la comunità nettunese.
Ha preso poi la parola Stefania Picchioni, nipote di Antonio, raccontando le conseguenze dell’uccisione del nonno all’interno delle vicende familiari, in particolare la forza della nonna, che ha condotto una famiglia numerosa negli anni successivi, anche e soprattutto durante lo sfollamento del 1944. In maniera netta e allo stesso tempo commovente Stefania ha ribadito «l’insensatezza di questo crimine, un crimine che ha segnato le persone, le loro vite, e che ha fatto prendere delle strade diverse rispetto a quelle che sarebbero state se tutto fosse andato in un altro modo. Questi due uomini hanno perso la vita senza nessun motivo, solo per la crudeltà di chi li ha uccisi».