De Petris: Rieducare gli uomini maltrattanti per evitare recidive
“L’Aula del Senato oggi ha approvato all’unanimità la risoluzione alla relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio relativa ai percorsi di trattamento per uomini autori di violenza. Si tratta di un passo fondamentale verso un cambio di prospettiva culturale sul tema della violenza contro le donne.-scrive in una nota la senatrice Loredana De Petris del gruppo Liberi e uguali Ecosolidali-
Occuparsi degli uomini autori di violenza significa intervenire per provare a prevenire e soprattutto per mettere in campo degli strumenti volti ad impedire le cosiddette recidive. Significa anche individuare, grazie ai centri, in un lavoro che si può fare in modo più articolato e complesso, i primi segnali, che vengono sempre e costantemente sottovalutati. Spesso, infatti, nei rapporti sentimentali, nei rapporti d’amore o di relazione, si scambia il primo segno di violenza o di possesso quasi come un segno di amore e non si sanno cogliere e individuare le possibili radici di comportamenti molto più violenti. Pertanto il ruolo dei centri è quello non solo di intervenire quando chi ha già compiuto la violenza è stato individuato, ma anche di riuscire a individuare i primi segni e prevenire la violenza. È chiaro che siamo all’inizio di questo approccio e non è semplice. Serve una rivoluzione culturale, quindi dobbiamo fare in modo che questi centri possano crescere. I centri specializzati cui rivolgersi oggi sono molto ridotti, ma presentano già dei buoni risultati. Sono quindi centri ridotti nel numero, forse nel personale e, in particolare, nella localizzazione: abbiamo sempre questo problema nel nostro Paese, quindi bisogna fare un lavoro molto più accurato e profondo, per fare in modo che si possano trovare in tutte le aree del Paese, anche in quelle più complesse.
Il salto di qualità è quindi necessario e ritengo che possa essere un valido aiuto per continuare questa battaglia, sapendo però che la vera questione di fondo su cui noi dobbiamo continuare a concentrarci – questi sono tutti strumenti, torno a ripetere – è la battaglia culturale e politica profonda per cambiare i modelli di famiglia e i modelli di relazione, e mettere finalmente in soffitta il modello patriarcale e maschilista che continua – ahimè – a essere imperante nel nostro Paese e non solo”.