Aprilia- Gara d’appalto per la ristorazione scolastica, le polemiche sull’appalto, l’intervento del Sindaco f.f. Antonio Terra
Con determinazione dirigenziale n. 980 del 30 luglio 2012 Comune ha assegnato l’appalto alla ditta Consorzio CNS (la stessa che negli ultimi anni ha gestito il servizio). L’assegnazione è avvenuta tramite procedura comunitaria per un importo di 2.848.204,80 euro. Sulle procedure e sull’esito della gara c’è stato il ricorso al Tar di una Ditta.
Sul caso appalto mense nei giorni scorsi era intervenuta il capogruppo del Pdl, Ilaria Bencivenni, dichiarando: “Potrebbero esserci delle anomalie nel bando, su cui noi vogliamo vederci chiaro. Sarà nostra premura approfondire l’argomento in Commissione Trasparenza. A noi sembra, infatti, che con una base d’asta così bassa si precluda ad alcune aziende di partecipare, soprattutto a quelle del posto che in qualche modo ci garantirebbero una consegna veloce e immediata degli alimenti. Ci sorgono dei dubbi su una serie di elementi”.
Alle polemiche risponde il Sindaco f.f. di Aprilia Antonio Terra, relativamente all’impugnazione dinnanzi al Tar proposta da una ditta concorrente e non aggiudicatrice dell’affidamento del servizio di refezione scolastica, e alle conseguenti polemiche politiche della signora Ilaria Bencivenni, il sindaco chiarisce: «In merito all’accusa di scarsa trasparenza- spiega il primo cittadino– si precisa che gli atti della procedura sono pubblici e, pertanto, accessibili a tutti gli interessati. La gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica ha seguito pedissequamente le norme di legge vigenti che tutelano tutti gli operatori del mercato. Esse, tra l’altro, impongono parità di condizione nelle procedure concorsuali, ritenendo gravemente lesivi e, pertanto, illegittimi gli atti amministrativi che in qualche modo possano favorire alcuni operatori su altri, come vorrebbe la signora Bencivenni. Fermo restando il sacrosanto diritto di ricorrere alla giustizia amministrativa da parte di chi non si è aggiudicato l’appalto e i cui motivi saranno vagliati dal Giudice, ben venga l’invocata seduta di commissione Trasparenza, affinché questa possa anche arricchire la conoscenza normativa di chi, per il semplice scopo di propaganda elettorale, si avventura argomentando su tematiche valutate con superficialità».