Un chiaro segnale da parte di cittadini che si ribellano alla presenza delle mafie nei territori
In tanti, oltre trecento, i cittadini scesi in strada questa sera per partecipare alla marcia Anzio- Nettuno “per la legalità, contro le mafie per la giustizia” . Prima letture e pensieri per la legalità poi il corteo partito da piazza Pia ad Anzio, passando per la Riviera Zanardelli ha percorso tre chilometri fino ad arrivare a Nettuno in piazza Cesare Battisti. In segno di adesione alle finalità della marcia della legalità all’arrivo del corteo su iniziativa del Commissario prefettizio Bruno Strati, sono state accese le luci del primo piano del Municipio.
La manifestazione organizzata dal Coordinamento Antimafia Anzio-Nettuno, Reti di Giustizia – il sociale contro le mafie, Legambiente Anzio – Nettuno – Circolo “Le Rondini”, Gruppo Scout Agesci Anzio-Nettuno 1 e Scout Anzio/Nettuno, Cngei sezione scout Anzio/Nettuno. Con il fattivo sostegno dei giornalisti della “Rete No Bavaglio‘”. Ha visto la partecipazione di tanti cittadini provenienti anche da Ardea, Ostia, Aprilia, Pomezia. Decine di associazioni, dei ragazzi degli scout, di alcuni commercianti, dei sindacati, di giornalisti e rappresentati di partiti della sinistra da sempre in prima linea contro le mafie.
“C’e’ bisogno di una risposta delle societa’ civile, la lotta alle mafie non puo’ essere delegata alla sola magistratura e alle forze di polizia, ma deve essere un patrimonio comune, ciascuno può e deve fare la sua parte”- ha spiegato Edoardo Levantini del Coordinamento Antimafia.
In piazza anche Giampiero Cioffredi Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio:”Partecipo alla marcia per ribadire la gratitudine nei confronti delle Forze di Polizia e della Dda di Roma per l’inchiesta Tritone che inferto un colpo durissimo alla cosca di ndrangheta Madafferi-Gallace, e per sostenere le reti civiche e la gran parte degli imprenditori onesti di Anzio e Nettuno che vogliono spazzare via le collusioni, le timidezze, le banalizzazioni, le minimizzazioni e le culture della sopraffazione di cui si nutrono le mafie“.
La manifestazione di oggi segue quella indetta nel marzo scorso che si tenne subito dopo l’operazione ‘Tritone’ della Direzione Distrettuale Antimafia che portò all’arresto di 65 persone, e disvelò la presenza ormai radicata della ‘ndrangheta nei comuni del litorale. A seguito della quale nei due Comuni vennero insediate le Commissioni di accesso nominate dal Prefetto di Roma.