“Abbiamo partecipato venerdì a fianco di centinaia di cittadine e cittadini alla marcia contro le mafie e per la giustizia, promossa dal coordinamento antimafia Anzio-Nettuno, Reti di giustizia, Legambiente, i gruppi Scout AGESCI e CNGEI.
Una boccata di ossigeno per le nostre due città attualmente sotto la lente di ingrandimento della DDA e della Commissione d’inchiesta per infiltrazioni mafiose. Non ci stancheremo mai di dirlo:
indipendentemente dagli esiti delle indagini in corso, il vero problema di Anzio e Nettuno è stato il negazionismo di una certa politica che per anni ha fatto finta di niente, minimizzato e dileggiato chi
denunciava la presenza delle organizzazioni criminali sul territorio. Presenza confermata non solo
dall’attuale inchiesta “Tritone”, che ipotizza l’esistenza di una locale di ‘ndrangheta, ma da continui atti
intimidatori di stampo mafioso e da sentenze storiche che già nei primi anni 2000 testimoniavano il radicamento di queste organizzazioni nel litorale sud di Roma. Il negazionismo ci ha impedito di sviluppare gli anticorpi necessari e ha reso il tessuto sociale, culturale e forse addirittura amministrativo maggiormente permeabile alle logiche mafiose.
La politica è chiamata a fare il suo dovere, ma il riscatto di queste città non può che passare da una forte presa di coscienza collettiva che dall’iniziativa di ieri sembra finalmente cominciare a venir fuori’.
Alternativa per Anzio