Il comunicato stampa di Bertollini, che parla di programma elettorale delle destre in regione e che, bontà sua, lascia liberi gli elettori di votare per chi vogliono, ma solo all’interno del suo partito, deve essere per forza il trailer di film surreale e tragicomico. Da vecchio dinosauro della politica, ma dotato di ottima memoria, mi corre l’obbligo di ricordare a lui ed a tutti i responsabili della destra locale che la regione Lazio che, come centrosinistra, abbiamo ereditato dalle fallimentari gestioni di Storace e lady asl e Polverini e Batman, aveva il commissariamento della sanità, con tanti di pignoramento degli ospedali, a causa del buco che avevano creato e un bilancio talmente in profondo rosso da sembrare una locandina di un film di Dario Argento. Ma se ciò da solo non bastasse, ai nostri concittadini nettunesi basterà pensare alla terribile e recente esperienza locale della giunta di destra, caduta per incapacità prima per essere anche sciolta poi, per evitare come la peste di seguitare a votare certi partiti e certi candidati. Ma non finisce qui, ieri è arrivata, da parte del governo Meloni, anche l’approvazione della cosiddetta autonomia delle regioni che spaccherà l’Italia in due, da una parte i cittadini del ricco nord e dall’altra gli italiani del povero sud che avranno da oggi in poi sì l’autonomia ma di emigrare, per avere servizi degni di questo nome e per non morire di fame e di malasanità. Insomma il partito che usa, senza nessuna dignità, una strofa dell’inno risorgimentale che fu scritto da Mameli durante la gloriosa Repubblica Romana, ha ieri definitivamente diviso il Paese in fratelli e fratellastri d’Italia. Ricordiamoci tutte queste e molte altre cose quando a breve avremo in mano la matita copiativa e la scheda elettorale, almeno qui a Nettuno.
Roberto Alicandri