Roma- “Le giustificazioni dell’assessore del Comune di Roma, Eugenio Patanè, intervenuto su nostra richiesta, in Commissione Lavori Pubblici della Regione Lazio, in merito alla decisione di estendere la ZTL a Roma, non sono state convincenti.
Appellarsi esclusivamente alle norme tecniche per giustificare una scelta frettolosa, significa non rendersi conto che al di fuori dei palazzi esistono milioni di persone che a seguito di questa decisione, saranno sottoposte a disagi e discriminazioni sociali.
Siamo decisamente convinti che l’ambiente sia la nostra risorsa più preziosa, siamo consapevoli che vada tutelata la salute pubblica e rispettate le direttive europee, in base alle quali sono in corso procedure di infrazione, ed è proprio per questo che riteniamo che prima ancora di adottare un provvedimento di questo tipo il Comune di Roma avrebbe dovuto predisporre misure alternative per la mobilità sostenibile e per agevolare gli spostamenti dei cittadini con i mezzi pubblici.
Abbiamo chiesto al Comune di Roma di individuare una serie di interventi per andare incontro alle esigenze dei romani e dei pendolari che oggi giorno si riversano in città, come ad esempio categorie di esenzione, incentivi per l’acquisto di auto elettriche, potenziamento dei mezzi pubblici, piste ciclabili, implementazione delle colonnine di ricarica. Oggi non abbiamo sentito dall’assessore Patanè nulla di concreto su come modificare la delibera in questione, se non una riluttanza a comunicare, alla Commissione regionale, le possibili soluzioni alternative, che, a suo dire, non sarebbero state ancora concordate con il Sindaco.
Le norme e le procedure sulla tutela dell’ambiente e della salute pubblica che imporrebbero tale decisione, più volte ribadite da Patanè, ben vengano, ma non possono essere il solo ed esclusivo parametro di riferimento, che esclude di fatto ogni tipo di giustizia sociale.
Lo stesso Piano di Qualità dell’Aria, approvato l’anno scorso, dalla Regione Lazio, prevede la possibilità di effettuare una serie di interventi prima di arrivare alla Fascia Verde e lascia al sindaco la facoltà di adeguare le misure.
Se lascia perplessi un tale strabismo politico che da un lato vede l’esaltazione di queste norme sull’ambiente e sulla salute pubblica e dall’altro la decisione di costruire a Roma un inceneritore da 600mila tonnellate, siamo consapevoli che ora è il momento di intraprendere un’azione istituzionale sinergica per risolvere il problema.
Apprezziamo che la Giunta Rocca abbia avviato un’interlocuzione con il Comune di Roma e siamo contenti che, anche grazie al nostro impulso, sia stato avviato, in Consiglio Regionale, un percorso di condivisione, attraverso il quale ci auguriamo si possa arrivare ad una sintesi per ridisegnare l’asset del trasporto pubblico locale in chiave sostenibile, partendo proprio dalla Capitale”.
Così in una nota Roberta Della Casa, capogruppo M5S alla Regione Lazio