“Così come accade per i rifiuti urbani, Roma Capitale intende esportare il problema dei rifiuti speciali da autodemolizione nei vecchi siti dei campi rom de “La Barbuta” concentrando le attività di recupero e smaltimento al confine con Ciampino e a ridosso dell’aeroporto G.B. Pastine e del raccordo anulare che già costituiscono criticità ambientali.
Invece una regolamentazione della materia basata sulla logica di calcolo dei fabbisogni per territorio consentirebbe alle cittadine e ai cittadini romani di beneficiare sul proprio territorio di servizi diffusi per quadranti e secondo necessità di fruizione. Questo favorirebbe la creazione di una filiera poco impattante, di qualità, con maggior ricavo di materiali e soprattutto lontana dagli interessi della criminalità organizzata.
La Giunta Gualtieri, invece di compiere scelte arroganti come in questo caso non coinvolgendo il comune di Ciampino in decisioni che impattano più fuori che dentro Roma, potrebbe invece adoperarsi per bonificare l’area a ridosso della sorgente Appia e teatro nel tempo di roghi tossici.
Di fronte dunque a queste scelte assolutamente non condivise, eserciterò le mie funzioni in direzione di una revisione del quadro normativo, che affermi in ogni ambito della gestione rifiuti l’autosufficienza per Roma: una misura che consentirebbe alla Capitale di insediare tempestivamente impianti sostenibili, a minimo impatto e diffusi secondo le esigenze di cittadine e cittadini, nel rispetto anche delle comunità al di fuori del territorio capitolino.”
Così Alessandra Zeppieri Capogruppo del Polo Progressista nel Consiglio regionale Lazio a margine della sua partecipazione al Consiglio comunale straordinario di Ciampino sullo spostamento degli autodemolitori di Roma all’ex campo nomadi La Barbuta,