“I comuni di Anzio e Nettuno non possono assolutamente restare senza il centro per l’impiego durante il tempo necessario per la ristrutturazione della sede. Le commissioni prefettizie devono cercare una soluzione temporanea, perché il disservizio che si crea ai nostri concittadini è enorme. Com’è noto infatti a chi negli ultimi anni ha fatto richiesta della disoccupazione (Naspi), e si tratta di moltissime persone di tutte le età, subito dopo aver presentato la domanda ci si deve recare al centro per l’impiego per le successive procedure necessarie, e obbligare quindi i nostri concittadini ad andare a Pomezia è assolutamente inconcepibile. Senza parlare poi degli altri servizi necessari che vengono svolti dai centri per l’impiego. Non voglio entrare nell’assurda pantomima accaduta con lo chalet che il comune di Anzio, dopo aver individuato come soluzione temporanea, avrebbe sequestrato a se stesso, ma sento l’obbligo di lanciare un appello ai nostri commissari perché si trovi uno spazio temporaneo, come è stato fatto a Nettuno con l’Agenzia delle Entrate. Non si deve infatti sottovalutare il disagio che viene creato alla quantità di utenza che quotidianamente ha bisogno di questo servizio, perché si tratta di numeri che i non addetti ai lavori nemmeno possono immaginare”.
Roberto Alicandri