“Harry Shindler – Il “Cacciatore di ricordi”
Inaugurata nella sede del Comune di Anzio, a Villa Sarsina, la Mostra “Harry Shindler – Il “Cacciatore di ricordi” allestita dal Museo dello Sbarco di Anzio nell’ambito delle manifestazioni per l’80° anniversario dello Sbarco angloamericano del 22 gennaio 1944. Patrocinio di Regione Lazio, Ambasciata Britannica a Roma e Comune di Anzio.
La Mostra bilingue italiano/inglese – a cura della direttrice scientifica del Museo, Antonella Mosca con il sostegno del direttore Patrizio Colantuono – espone documenti dell’archivio del veterano britannico scomparso nel 2023, che la famiglia ha donato al Museo.
Shindler è sbarcato ad Anzio all’età di 23 anni nei Royal Electrical and Mechanical Engineers (REME) inquadrati nel battaglione Sherwood Foresters, poi ha preso parte alla Liberazione di Roma e a varie campagne belliche in Italia. Alla fine della guerra sposò una ragazza italiana, Ida, con la quale ha vissuto a S. Benedetto del Tronto, nelle Marche.
Molti cittadini hanno partecipato all’inaugurazione, tra cui il figlio Maurizio con la moglie e i nipoti del veterano, vari britannici residenti ad Anzio e a Roma. Il 22 gennaio visita dell’ambasciatore britannico a Roma, Edward Llewellyn OBE.
“Mio padre – ha detto il figlio Maurizio – ripeteva sempre che bisogna coltivare la memoria per mantenere la pace. E negli ultimi tempi era molto preoccupato per la situazione internazionale, con le varie guerre in atto”.
Il prefetto Antonella Scolamiero, che presiede la Commissione straordinaria di Anzio, ha sottolineato: “L’importanza di commemorare lo Sbarco del 1944 è fondamentale per mantenere vivi i valori di pace e democrazia fondamentali in questo periodo che stiamo vivendo. E ciò si può capire solo stando ad Anzio. Ringrazio tutti coloro, cittadini e associazioni, che stanno lavorando per le commemorazioni dell’80° anniversario”.
Shindler per tutta la vita si è dedicato a mantenere alta l’attenzione – soprattutto parlando con i giovani nelle scuole, anche ad Anzio – sull’importanza della pace e della democrazia, oltre che della tutela di diritti e doveri civili.
Ma anche a rintracciare, come presidente dell’Italy Star Association” notizie che dessero un riferimenti a tante famiglie di militari dispersi in guerra. Per questo è stato definito “il cacciatore di ricordi”. Fra essi il leader dei Pink Floyd Rogere Waters il cui padre, sbarcato ad Anzio, morì in una battaglia ad Aprilia e il cui corpo non è stato mai ritrovato.
Molte delle sue ricerche sono riportate nel libro “La mia guerra non è finita. Storia del soldato inglese che dà pace alla memoria” scritto da Shindler con il giornalista Marco Patucchi e pubblicato anche nel Regno Unito.
All’inaugurazione testimonianze sull’attività di Shindler dei giornalisti Mara Piconi, da Ascoli Piceno e Andrea Parente, da Napoli. Carlo Samà, di Anzio, ha raccontato di come Shindler lo abbia aiutato a ritrovare la famiglia inglese presso la cui fattoria aveva lavorato il padre Amelio, per 5 anni prigioniero di guerra italiano in UK.
Shindler è stato insignito dell’MBE (Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico) dalla Regina Elisabetta II. Contrario alla Brexit, l’ultima sua battaglia, vinta, è stata quella per ripristinare il diritto di voto ai cittadini britannici che vivono all’estero da più di 15 anni, riuscendo a far approvare una legge dal Parlamento britannico.
LA MOSTRA
Il 22 gennaio 2024 l’accoglienza alla Mostra sarà curata da studenti dell’ Istituto Nautico “Marcantonio Colonna” di Anzio. Essa presenta una esigua parte, selezionata, dei documenti del “fondo Shindler” su quattro percorsi:
– Harry Shindler: il legame con Anzio” il veterano diceva sempre di sentirsi a “casa sua” quando si recava nella città dello Sbarco. Il luogo dove, come raccontava spesso, la sua vita era cambiata in seguito all’esperienza della guerra
– “I “casi”: alla ricerca di nomi, luoghi, storie di soldati in guerra” sulla sua ricerca di un indizio, un riscontro, un contatto per poter dare riferimenti alle famiglie di militari dispersi.
– “Il ricordo attraverso i Monumenti”, in particolare il primo monumento ai Liberatori della capitale italiana realizzato, come chiedeva, a piazza Venezia.
– “Riconoscimenti e Compleanni”, in primis il conferimento dello MBE (Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico) da parte della Regina Elisabetta II. Ma anche la cittadinanza onoraria di S. Benedetto del Tronto o l’essere per il Guardian fra i 50 britannici dell’anno 2015.
Apertura sede Villa Sarsina fino al 28 febbraio 2024