Aprilia- Si è parlato di centrali a biomasse al Consiglio Comunale

Il Sindaco Antonio Terra

Si sono conclusi alle 21 i lavori del Consiglio Comunale convocato dal  Presidente Bruno Di Marcantonio, esaurita l’analisi dei punti all’ordine del giorno.  Questi sono stati tutti approvati, ad eccezione del voto negativo nei confronti della mozione, il cui primo firmatario era il consigliere Alfonso Longobardi, in materia di centrali a biomasse. La mozione è stata emendata dal consigliere Alessandro D’Alessandro, seppur detto emendamento è stato ritirato dopo una breve sospensione dei lavori in aula consiliare per la convocazione di una conferenza dei capigruppo.
Al termine del dibattito, è stata assunta la decisione di esprimere voto negativo alla mozione stessa, nonostante l’ampia adesione iniziale e la volontà unanime di determinare in materia di produzione di energia alternativa da biomasse o biogas, per quanto nelle competenze previste dalla normativa vigente. «Il gruppo consiliare del Pd – ha detto il Sindaco f.f. Antonio Terra – dovrebbe avere ormai capito che non ci interessano le speculazioni politiche loro, dell’Udc e del Pdl, ma soltanto il governo sano e corretto del territorio, in tutta la sua complessità. Per questo abbiamo bocciato una mozione che nulla aggiunge, se non addirittura toglie, a quanto già messo in campo dalla pubblica amministrazione. Il voto negativo era rivolto all’impostazione più che ai contenuti della mozione, anche perché il Pd ha voluto e probabilmente dovuto nascondere le gravi mancanze dei grandi partiti rappresentati in Parlamento, che su questi ed altri temi, in modo trasversale e a tutti i livelli, hanno avallato le procedure che favoriscono le grandi imprese ed estromettono dal percorso decisionale i territori e i Comuni. Siamo convinti che, dall’Ilva di Taranto fino ai casi meno eclatanti disseminati in tutta la penisola, sussista la totale  accondiscendenza dei grandi gruppi parlamentari. Addirittura, la DIA è stata sostituita dalla PAS, una procedura semplificata che estromette o quasi i Comuni dalla verifica dei progetti e dà immediatezza all’apertura dei cantieri. Oggi, mentre in Italia ne stanno succedendo di tutti i colori, si prova a scaricare le colpe sulle amministrazioni comunali, dopo che a loro sono state sottratte potestà e facoltà decisionali. Questo Consiglio Comunale eserciterà le sue prerogative in materia, nonostante un quadro normativo fortemente restrittivo. A quel punto vedremo quale sarà l’atteggiamento dei partiti che hanno i loro interlocutori nelle alte stanze della politica nazionale»