Nei giorni scorsi, gli agenti della Polizia di Stato del III Distretto di Fidene-Serpentara hanno arrestato un cittadino, 22enne romano, gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia.
I poliziotti, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della Sala Operativa, sono intervenuti in piazza Vulture per la segnalazione di un giovane che, durante la notte, aveva danneggiato il citofono e lo scooter parcheggiato, di proprietà di uno dei genitori, perché questi ultimi gli avevano vietato l’ingresso in casa. In particolare, il soggetto, in forte stato di agitazione, si era recato più volte alla porta d’ingresso dell’appartamento e aveva iniziato a colpirla con violenza; in quest’ultima occasione, il 22enne ha lanciato un vaso in direzione del padre che stava aprendo la porta.
Gli investigatori hanno bloccato e tratto in arresto il 22enne perché gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia. L’operato dei poliziotti è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria e per il giovane si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli.
Sempre gli investigatori del III Distretto hanno arrestato un 42enne romano in quanto altamente indiziato dei reati di maltrattamenti ed estorsione nei confronti dei genitori.
Nello specifico l’uomo, lo scorso 22 marzo, aveva minacciato di morte i genitori se non gli avessero dato dei soldi e, in quei frangenti, aveva tentato di incendiare l’appartamento sito in via Camillo Pilotto, aveva dato fuoco ad un lenzuolo e poi aveva afferrato un coltello per scagliarsi contro di loro. Inoltre, durante il diverbio, il 42enne aveva lasciato aperto il gas del piano cottura. Gli operatori, giunti sul posto, lo hanno disarmato e bloccato evitando il peggio e le vittime, lievemente ferite, sono state medicate sul posto da personale del 118.
Alla fine degli accertamenti, l’uomo è stato condotto presso l’Ospedale S. Andrea per la valutazione psichiatrica prima della successiva traduzione presso la casa circondariale di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.