“Apprendiamo dal servizio di Tv 7 del TG 1, per bocca dell’imprenditrice che gestisce uno dei più importanti stabilimenti balneari di Anzio, che la commissione straordinaria che governa il comune di Anzio è stata insediata “per verificare” le infiltrazioni mafiose, e che, per la suddetta imprenditrice, Anzio non è un paese mafioso.. L’imprenditrice non ha visto le mafie e parla di un pour parler ed esclude che queste famiglie abbiano condizionato il consiglio comunale di Anzio. Questa profonda sottovalutazione dei fenomeni mafiosi è un tratto ricorrente, da trent’anni tra Anzio e Nettuno.
Aspettiamo le risposte delle istituzioni: attendiamo la decisione sugli incandidabili del tribunale di Velletri, attendiamo che la commissione parlamentare antimafia avvii un’indagine sul litorale a sud di Roma come abbiamo richiesto ed infine attendiamo che si accertino tutte le responsabilità penali emerse nell’inchiesta Tritone nei confronti di una parte della classe dirigente di Anzio e Nettuno”.
(Edoardo Levantini) Pres. ass. coordinamento antimafia Anzio/Nettuno
(Irene Giusti) Pres. Reti di giustizia – Il sociale contro le mafie
(Linda Di Benedetto) Rete Nobavaglio- liberi di essere informati