Si è tenuto oggi, presso l’aula magna dell’Istituto tecnico Economico e Tecnologico “Emanuela Loi” di Nettuno un convegno dal titolo “Storie di Mafia e Antimafia” L’evento ha segnato la conclusione di un percorso didattico, intitolato “La giustizia entra in classe”, che attraverso il ricordo delle vittime e degli eroi, attraverso lo studio dei fenomeni criminali, ha sensibilizzato gli studenti coinvolti sull’importanza di tutti quei valori che appartengono alla cultura della legalità, quali onestà, coraggio e giustizia. Il progetto fa parte di una serie di iniziative promosse dalla Diocesi di Albano tramite la proposta didattica “Insieme è possibile”. Erano presenti oltre ai ragazzi dell’Istituto “E. Loi”, anche una rappresentanza di studenti dell’I.C. “Nettuno I”. Il convegno, alla presenza del Commissario Straordinario del Comune di Nettuno, Prefetto A. Reppucci, è stato moderato dalla Prof.ssa Francesca Tammone. Ad aprire gli interventi è stato il Dirigente Scolastico Gennaro Bosso che ha ringraziato gli esperti intervenuti ed evidenziato l’importanza educativa della trattazione delle tematiche relative alla legalità e all’AntiMafia. Tony Mira, giornalista del quotidiano “Avvenire” ha coinvolto i ragazzi nelle storie dei giornalisti che purtroppo sono stati uccisi per aver raccontato delle mafie con particolare attenzione alle figure di Gancarlo Siani e Peppino Impastato. Il Sostituto Procuratore di Civitavecchia, Dott. Mirko Piloni, ha spiegato agli studenti i meccanismi di riconoscimento delle Associazioni Mafiose con un focus sulle sentenze che hanno definitivamente dimostrato la presenza di tanti gruppi sul territorio Laziale. Ciro Nutello, in rappresentanza del Coordinamento Antimafia Anzio-Nettuno, dopo aver raccontato le iniziative che vengono portate avanti per tenere sempre alta l’attenzione sugli avvenimenti del nostro territorio che riguardano le Associazioni Mafiose, ha stimolato i ragazzi e i docenti ad una riflessione su quelli che invece sono i comportamenti che i ragazzi sono abituati a vedere dove ci sono già i “sintomi” di quella che è la mentalità mafiosa, l’dea di poter ottenere favori o vantaggi a scapito degli altri. Ha chiuso l’incontro il Prefetto Reppucci raccontando la situazione sul territorio di Nettuno e ringraziando l’impegno delle scuole sul tema della legalità.