Roma Pride, Annalisa: “‘Sinceramente’ inno di libertà”

Il carro del Mario Mieli risponde ad Atreju: al fianco dei giornalisti 

“Mai zitt3, non ci silenzierete mai” è il claim scelto per il 30mo anno di Pride a Roma. Presentato alla stampa, questa mattina, il programma della storica parata. «Un numero da record quello dei carri: saranno 40» dichiara il portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino. «E, per la prima volta sul carro del Circolo Mario Mieli, l’associazione Lgbtqia+ che organizza il Pride dalla prima edizione del 1994 non è dedicato strettamente a una rivendicazione Lgbtqia+ ma sarà la risposta alla campagna per le Europee di Atreju (l’iniziativa dei giovani di Fratelli d’Italia ndr) che ha messo alla berlina giornalisti e conduttori schierati. Noi abbiamo ribaltato questa campagna e abbiamo scelto persone vicine alle comunità che fanno la differenza». Una coreografia a difesa di giornalisti, quindi, con le sagome di Bortone, Formigli, Littizzetto, Fazio, Scurati, Gruber, Saviano, Ranucci e dello scrittore Scurati.

Per questa edizione il percorso è rinnovato: si parte alle 15.00 da piazza della Repubblica fino alle Terme di Caracalla (cornice da giorni della Croisette).

A guidare la sfilata la madrina del Pride Roma, Annalisa che si è detta «Molto orgogliosa ed emozionata di essere qui oggi, molto fiera della strada che prendono le canzoni e in questo caso di quella che hanno preso alcune delle mie come ‘Sinceramente’, specialmente oggi e domani. Pensare di cantarla è un’emozione grande. Lo scorso anno in tanti video del Pride molti cantavano ‘Mon amour’ e questo mi aveva emozionata, pensare che domani la canterò insieme è una sensazione incredibile». Ed è proprio il brano portato a Sanremo dalla cantante ligure “Sinceramente” l’inno del Pride2024. «Sento tantissimo il tema della libertà, lo vivo molto e da cantautrice sento l’esigenza di andare ancora a parlarne e a rimarcarne il concetto -continua Annalisa-. L’ho fatto istintivamente con il mio ultimo progetto: da ‘Bellissima’ a ‘Sinceramente’, sono partita dalla libertà di mostrarsi perdenti senza paura, la libertà di amare chi si vuole, di essere completamente sereni nel vivere questo tipo di libertà, la libertà di prendere uno spazio per sé, di non amare nessuno, di essere pronti. In generale -afferma- la libertà di essere come ti senti di essere, senza paura». Guardando all’attualità, aggiunge: «Sono preoccupata e dispiaciuta perché trovo veramente incredibile che ancora oggi nel 2024 certi temi non siano vissuti come scontati. Per me è scontato che ogni persona debba avere la libertà di scegliere, è talmente facile che trovo scontato che tutti debbano pensarla così. Ovviamente mi preoccupa e sono dispiaciuta. I problemi possono essere trasformati in opportunità -conclude- e poterne parlare qui, con l’accoglienza che contraddistingue la comunità, penso possa essere d’esempio perché il resto del mondo possa essere accogliente allo stesso modo»

Un neo per la sfilata arcobaleno è la mancata partecipazione della comunità Lgbt ebraica sia domani che in quelle previste nelle prossime settimane in giro per l’Italia per paura di subire attacchi e violenze, legati al conflitto in Medio Oriente reso noto da una nota. Mario Colamarino, replica: «Siamo dispiaciuti che la comunità Lgbt ebraica abbia deciso di non partecipare al Pride, perché il corteo romano (e nazionale) ha aperto sempre le porte a tutti». Ai giornalisti dice di essere dispiaciuto che «Molto che le persone della comunità Lgbt abbiano paura di partecipare a un Pride. È una sconfitta per tutti quando succedono cose di questo tipo, soprattutto in Italia». E ancora: «Noi da sempre come Roma Pride siamo contro tutte le guerre e per la pace. Speriamo che questa situazione si risolva al più presto e che anche la comunità ebraica Lgbt possa partecipare di nuovo in sicurezza -aggiunge Colamarino-. Se qualcuno vuole strumentalizzare questa situazione così delicata, che ferisce la vita delle persone anche vicino a noi, non è bello, si gioca sulla vita delle persone e sui loro sentimenti», conclude il portavoce.

Foto di Giordana Sesini