“Pronto, polizia? Sono in ostaggio sotto a un letto”. L’operatore del 113 ha pensato, nell’ordine, a uno scherzo, un pazzoide o un ubriaco. Ma a chiamare da un appartamento di via Augusto Dulceri, Torpignattara era l’amante di una signora quarantenne. L’uomo era bloccato nella scomodissima posizione dal ritorno inaspettato del marito della donna, una guardia giurata che avrebbe dovuto “staccare” all’alba e che, invece, si era presentato alle 2 di notte col mal di pancia. La moglie è riuscito a tenerlo fuori dalla camera da letto dopo aver nascosto l’amante ma la difficilissima situazione si stata prolungando troppo e il marito, tra l’altro, era armato. “Se quello mi scopre mi spara”, ha incalzato l’uomo, terrorizzato. Gli agenti sono riusciti ad allontanare il vigilante con la scusa di un tentato furto della sua auto. Poi, di soppiatto, hanno fatto sgattaiolare via l’amante della moglie. La parte più difficile è arrivata al commissariato, quando i poliziotti hanno dovuto spiegare al marito ingannato il vero motivo dell’intervento. L’appartamento, per precauzione, è ancora discretamente sorvegliato.