I ritardatari del consiglio e i guai della maggioranza di destra che Ardea subisce

“La seduta del Consiglio comunale di ieri non ha rispettato il Regolamento che lo stesso Consiglio si è dato. E, cosa ancor più grave, a ignorare quella che dovrebbe essere la sua ‘Bibbia’ è stato il Presidente Francesco Giordani con il placet della Segreteria comunale”.

La condanna dei consiglieri di Ardea Domani, Luca Vita e Niko Martinelli, è netta e argomentata. “Il Regolamento impone di aprire la seduta entro un’ora dall’orario di convocazione (cioè, nel caso di ieri, entro le ore 18:00) ma il Presidente ha prolungato i tempi a sua discrezione con la scusa di disordini provocati in Aula dalla stessa maggioranza. Intorno alle 19:00, arrivati i ritardatari (sempre di maggioranza) e garantito il numero legale, ha finalmente aperto a seduta”.

È difficile affermare il principio del rispetto delle regole ad Ardea, quando a disattenderle è un luogo istituzionale simbolo come il Consiglio comunale, che dovrebbe essere di esempio.

“A sorprendere e preoccupare, è stato il rifiuto della Segretaria comunale di dare un parere tecnico-legale sulla regolarità dello svolgimento della seduta, che si è tenuta nonostante evidenti anomalie – osservano Vita e Martinelli – al solo scopo di assecondare i capricci di una maggioranza che vediamo assai impegnata nel lanciarsi messaggi tattici e molto meno concentrata sui ritardi cronici di Ardea che, soprattutto nel periodo estivo, stremano le persone e flagellano il territorio”.

Le ragioni di un episodio che superficialmente potrebbe essere archiviato come un fastidioso “ritardo sul ritardo” non sono da sottovalutare perché è grave “la mancanza di rispetto nei riguardi delle minoranze, presenti in orario alla convocazione e costrette ad assistere a sceneggiate indegne della più infima rappresentazione teatrale. Il Consiglio comunale è convocato per esaminare problemi e possibilmente trovare soluzioni. E il Presidente del Consiglio dovrebbe essere figura terza al di sopra e garante delle parti e dell’Istituzione. Un ruolo che il Presidente Giordani ha dimostrato più volte di non saper o voler rispettare”.